Un esercizio per l’Armonia vibrazionale del cuore
Da soli o in coppia
Ci si posiziona in piedi in un luogo tranquillo, in completo relax; si inizia effettuando delle respirazioni consapevoli, prestando particolare attenzione alla fase di espirazione. Si può praticare da soli o in coppia, in questo caso ci posizioneremo uno di fronte all’altro.
Per l’armonia del cuore
Poggiamo le mani sullo sterno, con le punte delle dita che si sfiorano, ascoltiamo le nostre sensazioni, il tepore, le emozioni che affiorano. Inspirando si aprono le braccia posizionando i palmi delle mani uno di fronte a l’altro. Di solito con gli occhi chiusi “sentiamo” meglio. Con dei piccoli movimenti le mani si cercano senza toccarsi, si avvicinano e si allontanano seguendo il ritmo del respiro, per due o tre minuti, e si potrà sentire…quanto si attraggono e quanto si respingono, come i due poli di una calamita. A questo punto sarà facile percepire il campo energetico che si viene a generare tra le mani: c’è chi avverte un qualcosa simile a una bolla di tepore, chi un campo vibrazionale, chi una “palletta” d’energia.
La vocale del cuore
E poi aggiungiamo un suono vocalico, in maniera spontanea senza sforzo, il più indicato per la zona del cuore è quello prodotto dalla vocale “o” con un tono fisso, completando con una “emme” a labbra socchiuse: ooooooommm. Cosa succede al nostro campo energetico alternando la pratica con o senza emissione di suono? L’aspetto pregnante è percepire la differenza del campo che si viene a produrre con o senza il suono vocalico. E sarà subito tangibile la diversa percezione sensoriale, e questo ci aiuterà nel desiderio di praticare, di lavorare per un possibile e costante sostegno alla nostra armonia vibrazionale, per la nostra salute.
La O e la M
Abbiamo percepito la differenza di dove risuona la “o” e dove la “m” nel nostro corpo? La vocale “o” risuona principalmente nel petto, nella zona del cuore, la “m” nella testa, nella scatola cranica. Per sentire tangibilmente queste specifiche forme di risonanze, mettiamo una mano sul petto e una in testa, alternando il suono “o“ alla “m” sentiremo le vibrazioni che passano da una zona all’altra. In pratica stiamo “collegando”, creando coerenza vibrazionale tra il cuore e il cervello, tra la sfera emotiva e quella intellettuale… è semplice e funziona!
Rudolf Steiner
Cantare, intonare le vocali è una naturale e meravigliosa forma di cura che dona gioia, forse perché come dice Rudolf Steiner: Quando emettiamo le vocali in effetti spingiamo quel che vive nell’anima verso il corpo.
Con una campana
Possiamo rendere la nostra esperienza ancora più ricca suonando una campana tibetana di buone dimensioni: posizioniamola d’avanti a noi, facciamola vibrare. Le mani posizionate vicino al bordo della campana percepiranno tangibilmente il tocco prodotto dalle onde meccaniche.
E poi, per due o tre minuti intoniamo ancora il suono ooooooommm, le vibrazioni prodotte dalla campana daranno sostegno alla nostra voce. Quando le sonorità della campana si saranno esaurite, ascoltiamo il silenzio, e sentiremo che l’energia dell’ambiente sarà concretamente cambiata. E anche noi ci sentiremo più in sintonia con il tutto, ascoltando le nostre vibrazioni interne, e la voce, che sarà più profonda, calma e calda. Cerchiamo di generare onde di pace, di gioia e di salute!
Per altre informazioni
Questo articolo si trova all’interno del nostro Magazine n° 7 . Tutti i contributi di questo “numero” trattano come poter essere attivi consapevolmente, con informazioni particolarmente mirate e, utili da poter praticare quando vogliamo. Possono essere particolarmente preziosi nei periodi difficili.
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