“Questi rimedi curano, non attaccando la malattia, ma infondendo nei nostri corpi le bellissime vibrazioni di una più Alta Natura, alla cui presenza, la malattia si scioglie come neve al sole.
Non esiste guarigione se non è accompagnata da un atteggiamento mentale diverso, da tranquillità e da felicità interiore”.
Edward Bach
I Fiori di Bach
L’applicazione locale dei Fiori di Bach, è un efficace strumento di cura, poco conosciuto seppur utilizzato fin dagli esordi anche dallo stesso Dottor Bach. Pochi lo conoscono e lo applicano. In questo articolo ne voglio parlare in modo più dettagliato per far sì che i Fiori entrino ancora di più nelle case di noi tutti.
Il Dottor Orozco introduce diversi anni fa il concetto di “Principio Transpersonale” (PT) proprio per spiegare che le essenze possono anche essere utilizzate per agire direttamente sul corpo fisico. Il trattamento può eligere la somministrazione orale o quella locale, più spesso entrambe. Per via locale si usano creme, gel, oli, impacchi, colliri. Si amplia così il significato della terapia floreale, andando a sottolineare ancora una volta che mente, emozioni, corpo e anima non sono suddivisibili, tanto meno per fini terapeutici. Siamo una sovrapposizione di questi piani energetici, ognuno di diversa densità e qualità, interconnessi e indivisibili.
Un caso emblematico
Il PT dunque non è una alternativa all’applicazione classica, ma rappresenta un complemento alle formule personalizzate dei Fiori. Sappiamo che il Dottor Bach leggeva nel corpo, il senso e il messaggio dei sintomi e dei vari segni, traducendo il tutto nel linguaggio dei Fiori. Il caso emblematico dell’elettricista, ci spiega bene cosa si intende per Principio Transpersonale: la traduzione in linguaggio floreale di ciò che sta accadendo al cliente, per l’esattezza la forma della manifestazione somatica o funzionale.
Procediamo con una parte del racconto, solo quella iniziale in cui viene descritto l’accaduto, affinchè sia più chiaro ciò di cui sto parlando. La storia avviene alla fine del 1932 o all’inizio del 1933 e ancora non erano stati scoperti tutti i 38 Fiori.
Scrive e racconta lo stesso Dottor Bach:
“Il paziente stava collegando alcuni cavi elettrici; al momento dell’incidente si trovava in cima ad un palo della luce alto circa dieci metri. Stava lavorando per installare un cavo positivo, cioè conduttore, e mentre lo fissava, il vento gli agitò contro il cavo negativo, cioè quello di terra: il contatto del secondo cavo gli fece circolare nel corpo circa 700 volt. La mano destra, che stava fissando il cavo positivo, si strinse spasmodicamente intorno al cavo, come di solito succede nei casi di una scarica accidentale di energia elettrica nel corpo umano, impedendogli di lasciarlo andare; quando venne interrotto il contatto con il cavo di terra, cadde dal palo alto dieci metri sopra alcuni arbusti che attutirono la caduta e venne soccorso in stato di semi-incoscienza”.
Il trattamento con fiori di Bach
Il Dottor Bach iniziò a trattarlo 4 giorni dopo il brutto incidente e gli somministrò alcuni Fiori: Clematis per via interna “per far si che la vita tornasse nella mano” aggiungendo Impatiens sotto forma di lozione, “affinchè agisse sulle ferite come un balsamo”. Il paziente aveva cioè varie ustioni su una parte della mano destra che risultava anche di dimensioni tre volte superiore a quelle normali. Inoltre era completamente insensibile e quindi non percepiva il dolore. Dopo 2 giorni, la mano riprende un po’ di sensibilità ed appare anche il dolore, è meno infiammata. A causa delle grida del figlio più piccolo, il paziente viene scosso da convulsioni e tremori come gli era accaduto nel corso dello shock elettrico.
Gli vengono somministrati i Fiori reputati utili sia per via interna che locali, cioè sulle zone gonfie o dolenti ed anche per il suo stato emotivo alterato. Viene trattato soprattutto per via interna, ovvero con somministrazioni orali, man mano che si presentano i sintomi, compresa una leggera depressione. Dopo circa un mese il paziente stava molto meglio, sia sul piano fisico che emotivo. Il pollice, che era la parte della mano più mal ridotta ricominciava a muoversi, malgrado presentasse ancora ustioni; le altre cicatrici rimaste erano leggere.”
Il Dottor Orozco
Questi brevi estratti ci avvicinano a quella modalità di applicazione che il Dottor Orozco ha chiamato appunto Principio Transpersonale, cioè l’utilizzo dei Fiori in maniera “non personale”. Va ad includere tutti quei sintomi, segni, disturbi che non sono in relazione diretta con la personalità, piuttosto con qualcosa di contingente, quale una ustione per ritornare al caso dell’elettricista, un mal di denti, un edema, ecc.
La modalità transpersonale prevede una conoscenza molto approfondita e scrupolosa del “principio energetico vibrazionale” dei Fiori. È un ampliamento del loro utilizzo, un uso in qualche modo più “intuitivo” in cui l’eccessiva “mentalizzazione” della terapia viene tralasciata.
Per ogni essenza il Dottor Orozco ha cercato il termine più ampio, che ne indicasse il lavoro svolto ad ogni livello. E dunque il PT rappresenta il modello vibrazionale generico di ogni rimedio. Ne risulta un lavoro affascinante, dettagliato, molto utile e pratico, che prevede oltre l’intervista al cliente, an- che una osservazione visiva da parte del floriterapeuta per valutare i segni fisici che eventualmente si deciderà di trattare. La complementarietà di questo approccio con la prescrizione dei Fiori personali, fa sì che la terapia sia più completa e più veloce il risultato. Attraverso il PT inoltre, possiamo trattare con maggiore facilità, neonati, animali e piante, ovvero tutte quelle situazioni in cui non si può contare sul racconto del personale stato d’animo. P. Chancellor nel suo manuale riporta tantissimi casi trattati dal Dott. Bach attraverso questa chiave di lettura.
La cistite con i Fiori di Bach
Ed ora il trattamento della cistite con l’uso di due Fiori di Bach.
Qualche informazione sulla cistite: è un disturbo a carico della vescica, può essere di origine batterica, fungina o dovuta a parassiti. Colpisce maggiormente le donne per via della conformità di alcuni organi coinvolti e in taluni casi può essere causata da un deficit di specifici anticorpi che normalmente abitano la vescica. Altra causa è l’abbassamento del tono dell’umore o anche una vera e propria depressione o in altri casi l’utilizzo di alcuni chemioterapici.
I due sintomi più frequenti: bruciore e dolore ad urinare, continua sensazione e necessità di svuotare la vescica.
Sono intervenuta utilizzando CRAB APPLE e VERVAIN.
CRAB APPLE (CRA) – Melo selvatico-Malus pumila: le parole chiave del PT: impurità, ostruzione.
Questo Fiore in realtà viene usato molto più spesso proprio in senso transpersonale.
È considerato il purificatore, il depurativo e l’antisettico del sistema floreale. È un purificatore su tutti i piani contemporaneamente: fisico, mentale, emozionale e spirituale. Come scrive il mio insegnante “le essenze agiscono in modo più intelligente di quanto la nostra mente possa prevedere…” e quindi prima che partiate con improbabili parallelismi, vi dico che non è il caso di paragonare questo rimedio agli antibiotici. La sua azione è molto più ampia come ho già avuto modo di dire.
Ha inoltre capacità disostruttive e della sua azione ne giovano molte malattie infettive. Le vie di depurazione utilizzate sono ovviamente le classiche: l’urina, le feci, la pelle, il sudore…
Scrive J. Barnard:
“L’albero del Melo selvatico è piccolo con tronco bitorzoluto e storto; la chioma è folta con i rami intrecciati. I fiori sono pieni di luce, la tenera dolcezza dei pe- tali rosati ricchi di vitalità si aprono al cuore dorato degli stami, simili a delicate fiamme purificatrici. La mela è il simbolo della salute, della pulizia e della purezza, nonché della conoscenza.
” VERVAIN (VER) – Verbena-Verbena officinalis: le parole chiave del PT: espressione esagerata, rigidità dinamica, irradiazione. Utile in tutti i casi di infiammazione acuta. Questa essenza grazie alla sua importante azione antinfiammatoria è molto usata per tante problematiche, da sciatalgie a nevralgie ed ha a che fare con tutto ciò che si manifesta in maniera improvvisa ed esagerata. Ha capacità normalizzante tutti quei sintomi eccessivi, come la continua sensazione di dover urinare anche se si è svuotata la vescica da 2 minuti! Utile anche nel controllo del dolore.
Scrive J. Barnard
“È una pianta perenne i cui fiori si aprono progressivamente da luglio a settembre. Esprimono la semplicità e l’eleganza di Vervain che fa ogni cosa senza sforzo e senza tensione. Il color malva chiaro dei suoi cinque petali vengono offuscati dal fogliame rigoglioso. Sono piante robuste, ben radicate e difficili da estrarre dal suolo.”
La somministrazione
Veniamo al tipo di somministrazione: In un bicchiere di acqua, o una tazza di camomilla se si preferisce, la sera pri- ma di andare a riposare aggiungendoci 1 goccia di ogni Fiore. Con questa modalità dopo 2 sere si è risolta la cistite. Un’altra possibilità è aggiungere in un litro di acqua 3/4 gocce di ogni Fiore e berlo durante tutto l’arco della giornata. Anche qui abbiamo avuto buoni risultati.
I Fiori scelti da Bach hanno una azione terapeutica perché vibrano in modo armonico, equilibrato. Ogni Fiore ha il suo principio vibrazionale, una informazione armonica che si sovrappone per risonanza a quella disarmonica arrivando alla fase di risoluzione, alla riarmonizzazione e alla guarigione. Tutto ciò è spiegato dal concetto fondamentale espresso da J. Barnard “il gesto della pianta e quello della persona si equivalgono”.
Informazioni
L’articolo è inserito nel Magazine n°18. Come ogni volta, anche questo numero si può scaricare liberamente: ⇒ Magazine n°18 in PDF
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