Nella Pranayurta a Civitavecchia
Gong Meditation
Tutti i mercoledì alle ore 18:00, nelle notti di luna piena, negli equinozi, nei solstizi e in occasione di particolari eventi astronomici, presso Prānayurta l’oasi dello Yoga a Civitavecchia è in programma Gong Meditation.
Gong Meditation è una meditazione profonda, guidati dalle vibrazioni sonore di gong e altri strumenti ancestrali. Per partecipare non è richiesta nessun tipo di esperienza o caratteristica, basta la volontà. Vediamo nello specifico di cosa si tratta: la pratica si svolge all’interno della Yurta, caratterizzata dalla forma circolare che permette al suono di espandersi uniformemente in tutto l’ambiente. Inoltre un ambiente circolare facilita lo scorrimento dell’energia vitale. La struttura ha una intercapedine riempita con lana di pecora che elimina fastidiosi riverberi sonori e mantiene il suono pulito e asciutto. Il pavimento di legno facilita la diffusione della vibrazione sonora in particolare delle campane tibetane.
Nella Yurta
All’interno della yurta troviamo i gong e gli altri strumenti al centro e tutto intorno i tappetini disposti in maniera circolare, tutti equidistanti dalla fonte sonora.
Con abbigliamento comodo e senza scarpe sarete invitati a distendervi sul tappetino e a trovare la posizione più comoda per poter abbandonare completamente il peso del corpo. È possibile usare cuscinetti e consigliamo di coprirsi con un plaid per evitare di prendere freddo.
A questo punto inizia il così detto bagno di suoni. Viene definito “bagno” perché la sensazione è molto fisica, la vibrazione si percepisce in tutta la pelle del corpo. La pratica dura un’ora cir- ca rimanendo distesi in ascolto. Eventualmente ci si potrebbe addormentare ma l’ideale sarebbe rimanere in una condizione tipica di yoga nidra (yoga del sonno) cioè con il corpo completamente abbandonato, la mente pulita silenziosa e attenta ai suoni alle vibrazioni e alle sensazioni fisiche, con fasi più profonde di immagini oniriche, memorie passate, colori e silenzio. Potrebbero sopraggiungere pensieri inutili o distrazioni, in quel caso lasciamo andare e torniamo a percepire il suono. Tra gli strumenti usati troviamo i gong, le campane tibetane, i tamburi, le conchiglie e altri, tutti suoni ancestrali, talmente antichi da essere ormai parte dell’inconscio collettivo e che dunque anche se non abbiamo mai sentito, una parte profonda di noi li riconosce, riattivando quelle memorie di quando gli esseri umani vivevano in profonda connessione con la natura e con lo Spirito.
Il suono e la risonanza
Ogni suono entra in risonanza con una specifica parte del corpo e con i relativi centri energetici, per rendere la pratica più intensa invitiamo ad entrare in ascolto, non solo uditivo attraverso le orecchie, ma con tutto il corpo. In particolare il suono del gong è molto potente ma se ci poniamo in apertura, riceviamo una azione riarmonizzante in tutti i liquidi del corpo. Tra i gong utilizzati troviamo i gong planetari, cioè settati sulla frequenza del pianeta di riferimento. Questa pratica di meditazione con bagni di gong nasce negli Stati Uniti negli anni ’70, ispirandosi ad antichi rituali di tipo sciamanico e porta numerosi benefici sul corpo, la mente e lo spirito. A livello fisico le onde sonore riarmonizzano i liquidi del corpo, con conseguente distensione del sistema nervoso e muscolo scheletrico. Le onde sonore aiutano a rallentare le frequenze elettriche del cervello che raggiunge gli hertz dello stato di sonno profondo e meditazione, fasi in cui il corpo si ricarica e si rigenera.
I benefici
Per quanto riguarda la mente possiamo percepire a fine pratica una maggiore lucidità e calma. Soprattutto notiamo un aumento della consapevolezza che ci riporta buon umore e migliore qualità del sonno. Nei giorni successivi potremmo notare maggiore lucidità nei sogni, più memoria del passato e maggiore intuito. A livello spirituale energetico, il riequilibrio avviene su tutto il campo elettromagnetico del corpo umano (aura o uovo luminoso) con effetto positivo sui canali e i centri energetici (nadi e chakra) portando una pulizia energetica e liberandoci dal superfluo, dai condizionamenti e dai pensieri negativi. Dopo l’immersione sonora ci concediamo una piccola meditazione seduti. Vi invitiamo a provare o riprovare con nuova consapevolezza, considerando che, poiché siamo in continua trasformazione anche l’esperienza sarà sempre diversa e presente.
Informazioni
L’articolo è inserito nel Magazine n°18. Come ogni volta, anche questo numero si può scaricare liberamente: ⇒ Magazine n°18 in PDF
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