Il suono genera il colore?
Il titolo di questo editoriale è volutamente ironico, ma la ricerca della relazione tra il suono e il colore è stata da sempre fonte di studi e appassionanti ricerche.
Il colore nel massaggio sonoro®
In questo caso nasce dall’osservare che nelle nostre esperienze di massaggio sonoro® con le campane tibetane, frequentemente le persone che ricevono il trattamento, affermano di aver osservato delle nette manifestazioni di colore mentre erano ad occhi chiusi, in completo relax ricevendo il suono delle campane.
Non abbiamo fatto uno studio statistico su quali colori compaiano più frequentemente, sono tanti, forse, diciamo così a memoria, è spesso nominato il colore viola. Queste manifestazioni, ripetiamo, sono frequenti ma non abituali in tutte le persone.
I colori nei sogni
Un’altra particolare manifestazione del colore è quella che si riscontra nei sogni, che vengono descritti ricchi di colori vividi, cosa non consueta nelle persone che condividono queste esperienze cromatiche, e le stesse persone dicono anche di ricordare bene i sogni, evento non abituale nelle altre notti, senza la stimolazione vibrazionale delle campane tibetane. Dalla ricerca psicanalitica, in riferimento al mondo onirico, riporto un “ritaglio” da uno studio che riguarda la saturazione dei colori: …se sono tenui, opachi, potrebbero indicare una situazione di debolezza, se invece sono intensi rileverebbero una forte attivazione dell’inconscio. Quindi mi verrebbe da dire che i suoni delle campane stimolano una forte attività dell’inconscio, che potrebbero divenire una traccia utile sulla via della consapevolezza, giusto?
Il suono si fa luce
In questo caso ci può aiutare la ricerca scientifica. Il termine sonoluminescenza deriva dalla fusione di due parole latine, sonum (suono) e lumen (luce). È un fenomeno che consiste nell’emissione di luce, e quindi d’energia, all’interno di acqua o di altri tipi di liquidi in cui siano state generate onde sonore. Noi siamo composti fondamentalmente d’acqua. Il 99% delle nostre molecole, sono molecole d’acqua. E l’acqua, la scienza lo conferma, trasmette le informazioni vibrazionali a tutta la nostra struttura corporea. Forse, le onde sonore generate dalle campane viaggiano in noi e riaccendono la nostra luce interna, diciamo “offuscata”? D’altra parte la medicina vibrazionale ci dice che l’atomo è in gran parte spazio vuoto e che le minuscole particelle che compongono questo vuoto sono pacchetti di luce congelati. Quando la si osserva a livello microscopico tutta la materia è luce congelata! A questo punto ci domandiamo, cosa avviene quando le onde delle campane toccano il corpo umano? Certamente arrivano in profondità.
La biologia molecolare
A seguire riporto un breve accenno sugli studi effettuati in microbiologia molecolare. Le proteine della membrana cellulare sono paragonate a delle antenne riceventi che possono decodificare i campi energetici come la luce, il suono e le frequenze radio. Le antenne di questi recettori sono simili a dei diapason, sono gli organi di senso della cellula, corrispondono ai nostri occhi, alle orecchie, al naso, alle papille gustative sono delle porte, dei canali di comunicazione. L’importanza del loro funzionamento è diventata uno specifico campo di ricerca per la comunità scientifica, chiamata “trasduzione”. La trasduzione, in biologia cellulare, è la capacità di una cellula di convertire uno stimolo esterno in una particolare risposta cellulare.
Le lunghezze d’onda dei colori
Adesso è d’obbligo una precisazione tecnica. I differenti colori hanno lunghezze d’onda differenti:
- rosso: 656,5 nanometri
- verdazzurro: 486,3 nanometri
- blu: 434,2 nanometri
- violetto: 410,3 nanometri
- ultravioletto: 397,1 nanometri (1 nm = 1 milionesimo di mm)
La luce è formata da onde elettromagnetiche corrispondenti a un piccolo intervallo di frequenze, di circa un’ottava. Gli studi della cromoterapia ci riportano che minore è la lunghezza d’onda maggiore è l’energia. Per cui il rosso ha massima penetrazione e poca energia, mente il viola ha la minima penetrazione e la massima energia. La visione del colore è connessa con il paleo cervello e con il neo-cervello. Ovviamente non può essere questo il contesto per approfondire le precedenti tematiche, il nostro obiettivo è stimolare le ricerche, con la disponibilità alla condivisione degli studi e delle esperienze
Il colore viola
La sinestesia e il massaggio sonoro in acqua
La sinestesia, dal greco: “percepire insieme”, la stimolazione di un canale sensoriale dà luogo a due eventi sensoriali distinti ma conviventi. Se ci pensiamo bene, l’esperienza del massaggio sonoro è già una “contaminazione sensoriale”. Ovvero l’unione fra il senso del tatto (la vibrazione della campana) e quello dell’udito (le sonorità della campana). Questa ricchezza si traduce anche in una opportunità di accedere ad una inedita porta della nostra sfera emozionale, facendoci vedere, riportando alla luce dei segreti celati nel profondo, in uno spazio di conforto, favorevole alla naturale magia della catarsi. In effetti l’abbiamo sperimentato, quando abbiamo potuto praticare il massaggio sonoro immersi in acqua. E per questo motivo, questa estate riproponiamo una giornata in piscina. Un’esperienza vibrazionale immersi nell’acqua ricca di sali marini.
Il suono e i colori
Per Wassily Kandinskij l’orchestra musicale è come una magica tavolozza da cui attingere ogni colore. L’azzurro chiaro del flauto, il giallo squillante della tromba, l’arancione che risuona come una campana, il rosso vitale per gli ottoni, il violetto del fagotto, il viola per la voce della zampogna, la quiete del blu va dal flauto al violoncello. Le sue opere pittoriche sono sinfonie visive.
Un altro “visionario” è stato Aleksandr Nikolaevič Skrjabin, compositore e pianista russo. Nella sua ricerca della sinestesia inventò uno strumento musicale “Il clavier à lumières” che proiettava a ogni nota o cambio d’armonia un fascio di luce colorata. Il circolo delle quinte, (vedi immagini nel Magazine), era basato sulla sua esperienza sinestesica e sulla teosofia.
Elaborò queste personali relazioni:
Do – rosso – volontà
Sol – rosa arancione – gioco creativo
Re – giallo – gioia
La – verde – problema caos
Mi – bianco azzurro – sogno
Si – blu perlaceo – meditazione
Fa# – blu – creatività
Reb – viola – volontà dello spirito creatore
Lab – viola porpora – movimento dello spirito in un problema
Mib – grigio acciaio – umanità
Si – bagliore metallico – avidità (desiderio smodato) o entusiasmo
Fa – rosso scuro – differenziazione di volontà.
Ancora in Russia
Restando ancora in Russia troviamo le ricerche delle correlazioni tra suoni e colori effettuate dal linguista e semiologo Roman Jakobson. In particolare la connessione tra le vocali e le sensazioni visive.
- La O e la U sono correlate con i colori scuri
- La E e la I con i colori chiari
- La A è la vocale più aperta con il massimo del cromatismo ed è associata con il rosso. Per quanto riguarda le consonanti le considerò acromatiche, corrispondenti a una scala di grigi.
Colori, note e pianeti
In questa ricerca delle relazioni tra i colori e le note, segnalo anche le correlazioni trovate da Christa Muths, nel suo lavoro considera i colori, le note e i pianeti…
Rosso – Do – Marte
Arancione – Mi – Mercurio Giallo – Sol – Venere Verde Verde – Si – Sole Blu Blu – Re – Giove
Indaco – Fa – Nettuno
Violetto – La – Saturno Rosa – Venere
Marrone – Saturno
Marrone chiaro – Urano
Marrone scuro – Plutone
Come possiamo leggere, riguardo le note, non segue il circolo delle quinte ma, una progressione di terze.
I suoni dell’arcobaleno
Concludo questo articolo con un pensiero del compianto fisico napoletano, Emilio Del Giudice, ci ha ricordato come i colori non siano altro che il frutto dell’interazione tra i due elementi che più di ogni altro simboleggiano la vita: la luce e l’acqua.
E basta ricordare la luce del sole dopo la pioggia, e come per magia appaiono i colori dell’arcobaleno.
Che dire, semplicemente buona pratica!
Nel Magazine n° 16
Questo articolo si trova nel Magazine n° 16, chi vuole lo può scaricare gratuitamente in PDF.