La magia del profumo
Il suono e il profumo
Continuiamo a studiare la bellissima relazione tra il profumo e il suono delle campane tibetane.
Mi sembra di poter dire che in qualche modo tramite la stimolazione sonora si può attivare un diapason “biologico” che manda il segnale al cervello limbico, dove si trovano i ricordi e, in questo modo ripercorriamo le nostre storie di vita, compaiono immagini, emozioni, profumi…
I bulbi olfattivi
La percezione olfattiva si compie attraverso l’attivazione di un doppio meccanismo, chimico e vibrazionale. Ricordiamoci che il sistema olfattivo può essere considerato la porzione piu esteriore del nostro cervello. La molecola odorosa, che ha proprietà volatile e solubile, entra nel naso e raggiunge la mucosa olfattiva, situata sulla sommità delle fosse nasali. I numerosissimi neuroni qui presenti catturano l’informazione e la trasmettono ai bulbi olfattivi. Da qui il segnale prende diverse strade: corteccia olfattiva, talamo, sistema limbico e neocorteccia.
Il sistema limbico
Gli stimoli che arrivano alla neocorteccia sono responsabili della percezione cosciente degli odori e del loro riconoscimento. Gli stimoli che raggiungono l’amigdala e l’ipotalamo (sistema limbico) mediano gli aspetti profondi, le emozioni e le nostre motivazioni. Sappiamo che il sistema limbico produce differenti sostanze neurochimiche. Le encefaline che calmano il dolore agiscono come anti stress e possono indurre stati di felicità ed euforia. La serotonina che calma e rilassa regolando l’umore e il sonno. Le endorfine che nel loro insieme sono sedative e stimolanti per un diffuso benessere. L’adrenalina che stimola forti emozioni e sveglia.
Il diapason dell’olfatto
Nel libro Massaggio sonoro con le campane tibetane abbiamo già incontrato il diapason dell’olfatto, avevo così chiamato le bandellette olfattive che ne ricordano palesemente la forma. Quando vengono fatte vibrare arrivano a stimolare direttamente il cervello limbico, si attivano per affinità, per simpatia come accade con i diapason. Attraverso questa vibrazione siamo “toccati” nel profondo, e in un attimo, possono riemergere ricordi, immagini, stati d’animo, profumi… Nel testo avevamo anche descritto un’esperienza particolare: durante un massaggio sonoro con le campane, era palesemente “comparso” il profumo della rosa, e non è raro che si “manifesti” anche il profumo del gelsomino.
La rosa è uno dei profumi preferiti dagli angeli
La rosa è un profumo speciale, è in risonanza con il chakra del cuore. Lo menziona anche Paramansa Yogananda nella sua celebre Autobiografia di uno Yogi, dove racconta del suo incontro con il Santo dei Profumi: Il Saggio mi disse: quale profumo desideri? Quello della rosa e con grande sorpresa la deliziosa fragranza delle rose si diffuse nella mia mano”.
Completiamo questo breve articolo con le considerazioni che ci vengono da Peter Russel, esperto di psicofisiologia della meditazione: Sento la musica di un violino, ma il suono che sento è una qualità che appare nella mente, non c’è suono come tale nel mondo esterno, ma molecole d’aria che vibrano. Il profumo di una rosa non esiste senza una mente che ne faccia esperienza; esistono soltanto molecole di una determinata forma.
Informazioni
L’articolo è inserito nel Magazine n°18. Come ogni volta, anche questo numero si può scaricare liberamente: ⇒ Magazine n°18 in PDF
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