I bulbi olfattivi come un diapason
La percezione olfattiva si compie attraverso l’attivazione di un doppio meccanismo, chimico e vibrazionale.
I bulbi olfattivi
È interessante notare che nell’embrione i recettori e i bulbi olfattivi si differenziano intorno all’ottava/undicesima settimana (rinencefalo). Con il proseguire dello sviluppo dell’encefalo si verifica una diminuzione di queste strutture. Sia da un punto di vista quantitativo che funzionale, a favore dell’apparato visivo. A seguire descrivo brevemente, in maniera semplificata, la strada di uno stimolo odoroso. Ricordando che il sistema olfattivo può essere considerato la porzione più esteriore del nostro cervello.
La molecola odorosa
La molecola odorosa, che ha proprietà volatile e solubile, entra nel naso e raggiunge la mucosa olfattiva, situata sulla sommità delle fosse nasali. La mucosa secerne costantemente muco nel quale le molecole odorose si disciolgono. I numerosissimi neuroni qui presenti catturano l’informazione e la trasmettono ai bulbi olfattivi. E’ importante sapere che bulbi olfattivi sono considerati la prima stazione aromatica del cervello. Da qui il segnale prende diverse strade: corteccia olfattiva, talamo, sistema limbico e neocorteccia.
Il sistema limbico
Gli stimoli che arrivano alla neocorteccia sono responsabili della percezione cosciente degli odori e del loro riconoscimento. Gli stimoli che raggiungono l’amigdala e l’ipotalamo (sistema limbico) mediano gli aspetti profondi, le emozioni e le nostre motivazioni. Sappiamo che il sistema limbico produce differenti sostanze neurochimiche. Le encefaline che calmano il dolore agiscono come anti stress e possono indurre stati di felicità ed euforia. La serotonina che calma e rilassa regolando l’umore e il sonno. Le endorfine che nel loro insieme sono sedative e stimolanti per un diffuso benessere. L’adrenalina che stimola forti emozioni e sveglia.
Il diapason dell’olfatto
I recettori non sono statici ma vibrano, nel libro, Massaggio sonoro con le campane tibetane, abbiamo già incontrato il diapason dell’olfatto. Avevo così chiamato le bandellette olfattive che ne ricordano palesemente la forma. Quando vengono fatte vibrare arrivano a stimolare direttamente il cervello limbico, per simpatia vibrazionale, come accade per i diapason che si attivano per affinità. Attraverso questa vibrazione possiamo essere toccati nel profondo, e in un attimo, possono riemergere ricordi, immagini, stati d’animo…Avevamo anche descritto un’esperienza particolare: durante un massaggio sonoro con le campane, per simpatia vibrazionale era comparso il profumo della rosa.
Vibrazioni e profumi
Per esperienza possiamo confermare che le informazioni vibrazionali dei suoni e dei profumi toccano le nostre emozioni con un alone di magia. Ci sorprendono e per qualche momento ci distolgono dalla nostra abituale e predominante percezione razionale. Per chi volesse approfondire la relazioni tra le sonorità delle campane tibetane e le vibrazioni degli oli essenziali è possibile trovare tante informazioni e differenti modalità di applicazione nel libro Massaggio sonoro con gli oli essenziali.
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