Per delle buone integrazioni
Innanzi tutto i migliori auguri di un Felice 2020!
Come sappiamo in questi momenti di passaggio è naturale tracciare dei bilanci, cercando di valorizzare le esperienze e i valori nei quali crediamo.
Le integrazioni vibrazionali
In questo nuovo articolo ripercorro gli incontri con le persone e le tecniche vibrazionali che hanno arricchito il nostro lavoro con il massaggio sonoro. Ogni volta il valore dell’integrazione si è concretizzato portando reciproci benefici, aprendo nuovi scenari che mirano a valorizzare gli aspetti essenziali delle diverse tecniche. In questo modo, si è arricchito il punto di vista, scoprendo differenti prospettive, il beneficio è per l’ambiente e per chi sceglie la via dell’incontro con l’altro.
Integrazioni con lo Shiatsu
La cosa più naturale per la mia formazione è stata quella di far incontrare le campane tibetane con lo shiatsu. Curiosamente, in questa tecnica di origine giapponese, i punti dove si praticano le pressioni con le dita si chiamano tsubo, termine che tradotto significa ciotola. E le ciotole risuonanti poggiate nei punti prestabiliti portano le loro vibrazioni in profondità, andando a informare le nostre strutture molecolari. Il risultato è un più veloce ed efficace scioglimento dei ristagni che abitualmente affaticano il nostro metabolismo biologico. Ed è subito osservabile che le fisiologiche resistenze tessutali tendono a elasticizzarsi, in poche parole, abbiamo meno tensioni e diventiamo più risonanti!
Integrazioni nello Yoga
Il suono delle campane tibetane facilita e sostiene gli stati meditativi. Tutti i praticanti e gli insegnanti di yoga che abbiamo incontrato in questi anni, sono rimasti colpiti da questa realtà e hanno naturalmente integrato le loro classi di yoga, con uno spazio di meditazione accompagnato dal suono, il gradimento dei corsisti sostiene costantemente questa proposta, gli spazi dedicati al suono delle campane tibetane si stanno sempre più diffondendo! Dalla tradizione si tramanda che Gautama Buddha le utilizzasse per accompagnare la meditazione. Ancora oggi sono usate nei monasteri dell’Himalaya per tranquillizzare i pensieri, per renderli limpidi e focalizzati. Nella nostra esperienza abbiamo riscontrato che le sonorità delle campane unite alla pratica dei tradizionali mantra indiani creano un’atmosfera particolarmente densa di significato.
Integrazioni in Musicoterapia
Un’aspetto fondante della musicoterapia evolutiva è imparare a vocalizzare in precisi distretti corporei. E’ una tecnica molto bella ed efficace, ma si scontra con le difficoltà spesso culturali di sapersi esprimere liberamente con la voce, senza necessariamente dover essere un cantante. Ad esempio, abbiamo effettuato in equipe uno studio denominato: “Ricerca: le campane e la voce per la medicina integrata”. I risultati, chiaramente esposti in sintesi, hanno mostrato in particolare un incremento della HRV (Heart Rate Variability) espressione di benessere cardiaco e un miglioramento medio del rapporto di regolazione tra Sistema Nervoso Simpatico e Parasimpatico. Stiamo proseguendo queste ricerche che aprono scenari di semplice accesso alla dimensione della cura del sé.
In Astrologia
Le campane sono forgiate con una lega di sette diversi metalli, connessi ai sette pianeti: oro per il Sole, argento per la Luna, mercurio per Mercurio, rame per Venere, ferro per Marte, stagno per Giove e piombo per Saturno. Nella loro composizione c’è l’essenza stessa dell’intento: armonizzare l’uomo con il cosmo attraverso le risonanze planetarie. Tradizionalmente nella loro realizzazione si sceglievano i momenti in cui le fasi lunari erano le più indicate e i monaci recitavano dei mantra di buon auspicio che riemergevano dalle campane ogni volta che venivano suonate. Indubbiamente ascoltando le loro originali sonorità si generano delle atmosfere, per così dire, dai colori, dai timbri decisamente cosmici. Per gli appassionati di astrologia è possibile interagire consapevolmente con la propria carta astrale, cercando di valorizzare i personali aspetti planetari, studiando i transiti e applicando gli oli essenziali più indicati per attivare i talenti individuali.
In Aromaterapia
Il suono può far percepire il profumo di un fiore? La domanda posta così sembra incoerente. Quello che voglio condividere con voi è la rara, ma non così insolita esperienza riportata da diverse persone che, mentre ascoltavano il suono delle campane tibetane hanno percepito distintamente il profumo di una rosa o del gelsomino. Altre volte può ricomparire un ricordo olfattivo legato a esperienze vissute diversi anni prima, un fattore accomunante è quello dell’intensità della manifestazione e la sua valenza emotiva. A seguire vi riporto un’informazione di anatomo-fisiologia, è inerente alla nostra domanda. Il bulbo olfattivo ha una forma simile a un diapason, e quando è stimolato dalle molecole odorose provenienti dall’esterno, trasmette per simpatia le informazioni ricevute al cervello, sollecitando in modo particolare il sistema limbico e di conseguenza la dimensione emotiva, le immagini e la nostra memoria. Vi segnalo anche le considerazioni che ci vengono da , esperto di psicofisiologia della meditazione: Il profumo di una rosa non esiste senza una mente che ne faccia esperienza; esistono soltanto molecole di una determinata forma. La tematica è certamente affascinante, da parte nostra cerchiamo di essere in ascolto per essere testimoni delle sottili manifestazioni della natura. Lavorando con l’integrazione tra le sonorità delle campane tibetane e le vibrazioni dei profumi degli oli essenziali, cerchiamo di realizzare degli ambienti ricchi di bellezza che attivano i percorsi per la conoscenza di sé.
Con in i Fiori di Bach
Un’altra realtà con la quale ci siamo confrontati realizzando delle fruttuose collaborazioni è quella creata dal dott. Eduard Bach. I professionisti di questa tecnica con i quali collaboriamo hanno riscontrato che si sono manifestate costantemente due specifiche risultanti:
– Si sono velocizzati i tempi per la comparsa dei primi benefici.
– La durata dei benefici ottenuti si mantiene per un tempo più lungo.
Essendo sostenuti da questi costanti risultati, abbiamo formulato dei precisi protocolli operativi da applicare per specifiche problematiche. Le modalità di applicazione sono varie, si possono creare delle creme, oli o idrolati con l’aggiunta dei Fiori di Bach da applicare direttamente sulla pelle, (la tecnica transpersonale del Dott. Orozco) per poi dinamizzarli con le vibrazioni delle campane. Ancora un esempio: si può praticare il massaggio sonoro Planetario aggiungendo dell’acqua e degli specifici Fiori all’interno della campana!
Tecnica vibrazionale di Baba Bedi
Baba Pyare Lal Bedi è stato un grande ricercatore indiano, vissuto nel secolo scorso. Egli ha basato i suoi studi sulla fisica quantistica e sulla filosofia orientale. Dall’unione di queste due visioni ha sviluppato una ricerca sull’evoluzione dell’essere umano. Confrontandomi con un’esperta di questa tecnica abbiamo riscontrato che tra il mondo delle campane e la visione filosofica di Baba Bedi, ci sono moltissimi aspetti sinergici. In entrambe si parla dell’influenza planetaria, dell’importanza del suono e dei colori, delle vibrazioni e dell’energia luce. E’ proprio in questa visione di integrazione tra questi due mondi che la nostra ricerca sta evolvendosi, creando un percorso integrato tra le campane e la tecnica vibrazionale. Lasciando aperto ogni spazio all’esperienza ed alla condivisione, cerchiamo di percorrere la via della gioia tanto cara a Baba Bedi.
Il “Sole Purificatore” è l’espressione assolutamente positiva del potere umano, simboleggiata dal suono delle “Singing bowls”, le tazze cantanti tibetane.
Paolo Avanzo
Magazine n° 6
Questo articolo è estratto dal Magazine di gennaio 2020, è possibile scaricare il Pdf gratuitamente.
Grazie
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