Il minimo sforzo con presenza
La nostra mente
Chi è abituato ad ascoltare i movimenti della mente, coglierà subito il valore del campo vibrazionale prodotto dalle campane tibetane. Per chi fosse immerso nel proprio dialogo interno, il cocchiere che parla incessantemente con se stesso noncurante di tutto il resto, ci vorrà semplicemente un po’ più di pazienza. Le vibrazioni delle campane sono delicate e potenti, sussurrano informazioni al passeggero assopito, creano echi e risonanze che puntano al risveglio. Lasciamo andare i pensieri e ascoltiamo, come dicono i tibetani: Ascolta il suono della campana e quando il suono si ferma ascolta ancora.
Il minimo sforzo per suonare le campane
Come possiamo suonare le campane tibetane? Ogni buon rivenditore avrà tutti i suggerimenti del caso sulla scelta e sulle modalità migliori per suonarle. Per chi volesse approfondire, ho trattato l’argomento nei miei testi. Al momento, mi sembra di poter dire che il modo migliore per poter suonare le nostre campane è quello che comporta il minimo sforzo. In questa maniera il suono che si produce sarà di un tepore e di un colore che arriverà per empatia al cuore di chi ascolta. Nella pratica si partirà dall’ascolto del silenzio, cercando un contatto con il proprio cuore, il tocco del batacchio di legno nel perimetro della campana produrrà le prime vibrazioni, che inizieranno a creare una delicata bolla sonora. Le conseguenti sensazioni di pace e di lieve gioia ci diranno che stiamo sulla strada giusta. Ho descritto un’immagine forse poetica, ma decisamente funzionale nella pratica.
La legge di Weber e Fechner
La relazione tra lo stimolo e la risposta in un organismo vivente è un elemento fondamentale per la comprensione delle sue dinamiche profonde. Nelle tecniche vibrazionali è essenziale la qualità dell’informazione; all’inizio di ogni apprendimento, naturalmente a causa dell’entusiasmo della novità, si tende a fare troppo, ad esagerare: avviene così anche con il suono delle campane cedendo così alle lusinghe dell’esercizio a scapito della qualità dell’ascolto. La legge di Weber e Fechner stabilisce la proporzionalità della risposta, non allo stimolo ma al logaritmo dello stimolo. Per i non esperti di matematica ci portano alla comprensione le semplici parole di Emilio Del Giudice: Per avere un grande effetto su un organismo vivente lo stimolo deve essere il più piccolo possibile, mentre stimoli molto grandi possono avere effetti spettacolari transitori ma dannosi per l’organismo nei tempi lunghi.
Approfondimenti e percorsi di formazione
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