Abbiamo deciso di dedicare questo numero del nostro Magazine alla tematica Musica!
La musica
E mi è subito venuta alla mente la meravigliosa poesia di Charles Baudelaire estratta dalla sua opera letteraria “I fiori del male”, la prima edizione fu pubblicata a Parigi il 25 giugno 1857.
La Musique
La musique souvent me prend comme une mer! Vers ma pâle étoile,
Sous un plafond de brume ou dans un vaste éther, Je mets à la voile;
La poitrine en avant et les poumons gonflés Comme de la toile
J’escalade le dos des flots amoncelés
Que la nuit me voile;
Je sens vibrer en moi toutes les passions D’un vaisseau qui souffre;
Le bon vent, la tempête et ses convulsions
Sur l’immense gouffre
Me bercent. D’autres fois, calme plat, grand miroir De mon désespoir!
Les Fleurs du mal- Section Spleen et Idéal – Charles Baudelaire
La musica talvolta mi prende come un mare! E dispiego le vele
sotto un cielo di nebbia o negli spazi immensi verso la mia stella pallida.
Con il petto in avanti e i polmoni gonfi come vela pesante
mi lancio lungo i crinali ammassati dei flutti che la notte nasconde;
sento vibrare in me le identiche passioni di una nave che soffre;
il vento favorevole, uragani e tempeste
sull’oscuro baratro
mi cullano. Altre volte la calma, — grande specchio della mia disperazione!
Un faro nella notte di Andrea Casaccio
Tornando ai giorni d’oggi, lo spunto tematico di questo numero è dato soprattutto dalla possibilità di ascoltare dal vivo il Maestro Andrea Casaccio che ci presenterà il suo ultimo lavoro musicale “Un faro nella notte”. Più avanti troverete le informazioni dettagliate riguardanti il suo lavoro e il prossimo concerto in programma il 1°maggio.
Diversi anni fa ho avuto l’opportunità di ascoltare Andrea e il suono della sua chitarra, da vicino, a casa sua a Udine. Insieme alla palese maestria tecnica, ricordo che la cosa che mi colpì in particolare era, come potrei dire, il calore delle sue note, il limpido fraseggio, la musica che fluiva come un balsamico elisir. E adesso dopo qualche anno, finalmente siamo riusciti a organizzare un suo concerto anche qui da noi.
La musica nel Massaggio sonoro
Nel nostro lavoro con le campane tibetane, con il massaggio sonoro, quando suoniamo non facciamo certamente dei concerti, ma chi riceve i nostri trattamenti spesso parla di ambienti vibrazionali che favoriscono dei viaggi di conoscenza, ognuno con la propria storia e il suo personale percorso. Per realizzare un buon trattamento vibrazionale da un punto di vista musicale ci sono tanti fattori da considerare.
Per iniziare sono fondamentali le caratteristiche dei propri strumenti, la qualità delle campane tibetane che suoniamo, l’accordatura tonale del set con il quale lavoriamo che sarà stato creato in modo armonico considerando le dinamiche dell’ottava musicale.
La stessa importanza va alla preparazione professionale dell’operatore con la sua capacità di saper ascoltare e di essere in risonanza. Un pensiero di J.S. Bach ci indica la via: “Un musicista commuove gli altri soltanto se egli stesso è commosso. Comunicando al cuore”. Son sempre attuali, e da tenere a memoria le parole che ci ha lasciato Thich Nath Hanh: “È importante che la persona che invita la campana al suono rassereni prima di tutto se stessa. Se il suo corpo, la sua parola e la sua mente sono sereni e in armonia, quando invita la campana, il suono sarà pieno, bello e gioioso; questo aiuterà coloro che ascoltano a risvegliarsi al momento presente e a vincere l’ansia e il dolore”.
Un altro fattore da tenere bene a mente per la qualità del suono è quello dato dalle caratteristiche dell’ambiente. Per esempio, quando con “La Compagnia del Carro” proponiamo dei bagni sonori di gruppo, cerchiamo di valutare da un punto di vista acustico la struttura che ci ospita. E quando suoniamo nella Pranayurta l’ambiente effettivamente incide in maniera palese. La forma circolare, i materiali naturali e la pavimentazione in listelli di legno fanno si che si ha la sensazione di essere all’interno di una grande cassa di risonanza, il suono si diffonde e fluisce in perfetta armonia.
Dalla tradizione ci arriva un’altra informazione sulle modalità di suonare al meglio, l’ho tratta da un testo del maestro sufi Hazrat Inayat Khan: “Crederesti che in Oriente un cantante non sa mai ciò che canterà prima di iniziare a cantare? Sente l’atmosfera del posto e del momento e inizia a cantare o a suonare ciò che gli passa in mente”. Questo, evidentemente sottintende il grande lavoro praticato per anni nel percepire e comprendere il mondo delle vibrazioni.
La musica che cura
“Ogni malattia è un problema musicale. Ogni guarigione una soluzione musicale. Quanto più breve e tuttavia completa la soluzione, tanto maggiore il talento musicale del medico.” Ho preso spunto da questa frase di Novalis per sottolineare la funzione della musica e l’importanza del talento di chi suona. Nelle nostre attività cerchiamo di prenderci cura sia di noi stessi e sia dell’altro. Il talento musicale possiamo considerarlo come un dono innato, o una qualità da poter coltivare attraverso lo studio tecnico. Con certezza questo talento appartiene ad ognuno di noi, vive in noi. Chi vuole riconoscerlo, per renderlo attivo e palese può ricercarlo attraverso l’ascolto profondo di sé, nel silenzio. Anche Rudolf Steiner ci ricorda che “L’uomo stesso nella sua più profonda essenza è simile a un suono spirituale”.
L’importanza di fare musica insieme
In questo numero del Magazine, troverete diversi articoli riguardanti la musica, ognuno la descrive da una specifica angolazione, con un individuale punto di vista. Spero che vi saranno graditi e soprattutto speriamo che vi ricordino l’importanza dell’universo vibrazionale. Ascoltiamo buona musica, facciamo musica insieme, magari non è necessario mettere su una Band in stile Blues Brothers, ma cerchiamo dei momenti per ascoltare noi stessi e l’altro. La musica inizia sempre da un momento di silenzio, possiamo meditare in silenzio, possiamo osservare gli spazi del silenzio in ogni tipo di dialogo.
Mi fa estremamente piacere completare questo articolo con una citazione ancora da Hazrat Inayat Khan:
“Non c’è nulla al mondo che possa aiutarci spiritualmente più della musica. La meditazione prepara, m la musica è la maniera più alta per toccare la perfezione“.
Nel Magazine n° 13
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