“La libertà non è star sopra un albero Non è neanche il volo di un moscone La libertà non è uno spazio libero Libertà è partecipazione” Giorgio Gaber
(ANSA) -GINEVRA, 27 APRILE 2020
L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet ha ammonito i paesi a rispettare lo stato di diritto, durante la pandemia da coronavirus, limitando nel tempo le misure eccezionali, al fine di evitare una “catastrofe” per i diritti umani. “Danneggiare i diritti come la libertà di espressione può causare danni incalcolabili“, ha affermato Bachelet in una nota.
“Data la natura eccezionale della crisi – afferma Bachelet -, è chiaro che gli Stati hanno bisogno di ulteriori poteri per rispondervi. Tuttavia, se lo stato di diritto non è rispettato, l’emergenza sanitaria può diventare una catastrofe per i diritti umani, i cui effetti dannosi supereranno a lungo la pandemia stessa”, ha affermato Bachelet. “I governi non dovrebbero usare i poteri di emergenza come arma per mettere a tacere l’opposizione, controllare la popolazione o rimanere al potere“, ha avvertito.
E noi cosa possiamo fare perla nostra libertà?
Nei momenti oggettivamente difficili come questo, è fondamentale cercare di mantenere elevate le nostre vibrazioni. C’é il forte rischio di farsi “sopraffare” da un ambiente, un clima reso ancor più drammatico, da chi sparge a piene mani paure, pensieri e previsioni negativi. A proposito di elevare le nostre vibrazioni, mi sembra di grande ispirazione in questa direzione una frase del Buddha: Tre cose non possono essere nascoste a lungo: il sole, la luna e la verità.
Un atteggiamento di consapevole fiducia
Insieme a mantenere un sano atteggiamento positivo è fondamentale usare delle strategie per contrastare la sofferenza che indubbiamente stiamo condividendo.
La semplice visione dell’immagine del Buddha, evoca i tanti benefici che si possono ottenere con la pratica della meditazione. E chissà, magari può anche ispirare qualcuno a iniziare a meditare.
La liberà dalle influenze negative
Torniamo agli effetti negativi da un’eccessiva “esposizione” allo stress. Tra i tanti suoi effetti, segnaliamo la produzione del cortisolo (l’ormone dello stress), che danneggia l’ippocampo, ostacolando la memoria e l’apprendimento. In un periodo nefasto di “pandemia”, quanto stress stiamo subendo? In effetti è tangibile un diffuso senso di smarrimento generale. Più avanti, segnalerò alcune proposte e strategie per contrastare queste problematiche.
La memoria cellulare
Ho già parlato di Sondra Barrett, è una biologa e immunologa di fama internazionale. Uno degli argomenti cha tratta riguarda la memoria cellulare e il modo in cui è possibile ridurre il potere di un ricordo negativo. La Barrett descrive i ricordi come onde olografiche che si espandono nel corpo, e si chiede: come è possibile generare una nuova serie di onde che lavi via o riduca il vecchio schema
Impressioni e campane tibetane
Ha meditato su questa domanda con l’aiuto della sua campana tibetana preferita. Ci ricorda che il suono è fatto di onde di energia. Utilizza la sua campana, la sperimenta cercando di riempire il suo corpo con nuove onde di energia che possano ridurre il potere dei ricordi oleografici non più funzionali, ogni volta esprimendo l’intenzione che le nuove onde sonore sostituiscano quelle di un ricordo spiacevole. Lavorando su di lei sta riuscendo a vedere e sentire le onde indesiderate cha l’abbandonano.
Una mente disciplinata per la liberà
Per avere buoni risultati è fondamentale cercare di avere una mente disciplinata. Anche la farmacologia ha studiato gli effetti che una mente indisciplinata, con un continuo flusso di pensieri e preoccupazioni, possa produrre emozioni perturbatrici e processi chimici degenerativi. Ricordiamoci che nella tradizione si tramanda che anche il Buddha usasse le campane per accompagnare la meditazione. Per concentrare la mente, per rendere i pensieri e i sentimenti limpidi e focalizzati.
Le ferite, le impressioni negative e l’aromaterapia
Sempre nella direzione di trasformare le nostre emozioni negative, segnalo alcune preziose qualità che ci offrono gli oli essenziali.
– Si possono usare come informazione olfattiva con un classico diffusore d’aromi o versandone due, tre gocce in una campana tibetana con un dito d’acqua al suo interno.
– Se volessimo usare gli oli essenziali per un massaggio a diretto contatto con il corpo ricordiamoci di veicolarli con un buon olio vettore, andrà benissimo quello di mandorle dolci, come dose misceliamo due, tre gocce in in cucchiaio da cucina.
Le qualità degli oli essenziali
A seguire vi segnalo alcuni oli essenziali con le loro specifiche caratteristiche e qualità. Starà ad ognuno di noi scegliere quelli più adatti in base alla personale risonanza.
•Bergamotto: viene diffusamente utilizzato per le sue qualità antidepressive, infonde fiducia e attiva le forze della luce.
•Ginepro: da usare per la pulizia dell’aura, è riequilibrante nei momenti di angoscia e stress, rende chiari i sentimenti.
•Incenso: utilissimo quando ci sentiamo appesantiti in situazioni negative. E’ particolarmente consigliato nella meditazione perché induce calma e gioia.
•Lavanda: lava via, purifica il corpo e l’anima. Calma, dona pace alla mente e al cuore. Armonizza il sottile sistema dei chakra nel suo insieme.
•Mirra: armonizza il mondo spirituale e materiale. Come tutte le resine aiuta a curare le ferite. E’ un ottimo purificante a livello energetico, mentale e fisico.
•Rosmarino: è prezioso quando ci sia una mancanza d’iniziativa, rinforza la capacità organizzativa. E’ stimolante del sistema nervoso centrale.
Effetto novità
Quindi, ricapitolando, per cercare di cancellare o trasformare le nostre impressioni negative, possiamo utilizzare le onde vibrazionali prodotte dalle campane tibetane e le qualità degli oli essenziali, supportati da una mente disciplinata. Per esperienza posso dire che l’effetto novità è fondamentale. Avremo osservato tutti che quello che, inizialmente, ci sembrava estremamente funzionale, dopo un po’ tende a diventare consueto e non efficace, purtroppo. Le neuroscienze ci comunicano che l’imprevedibilità e le novità rappresentano degli elementi essenziali nell’apprendimento. Gli stimoli devono essere imprevedibili per mantenere un certo livello di reazione al cambiamento. E’ l’inatteso che sollecita la nostra attenzione, non quello che conosciamo già.
Altre idee per un buon equilibrio energetico
Sono tanti gli esercizi validi per il buon equilibrio energetico, ma come ben sappiamo, funzionano quando li mettiamo in pratica. E’ fondamentale praticare qualche tecnica per sostenere il proprio equilibrio. In modo particolare quando le circostanze ambientali non sono favorevoli.
Una pratica semplice
Sappiamo che il più valido strumento di cura che abbiamo è legato all’utilizzo della nostra voce. Quindi vi propongo, per chi non la conoscesse, una tecnica, semplice, ecologica, senza nessun costo: vocalizzare in maniera naturale. A seguire il dettaglio per i migliori effetti, ma andranno bene anche le varianti spontanee.
Il mondo delle vocali
Esistono delle precise relazioni tra la risonanza che si produce intonando le vocali e la nostra corporeità. Ci sono delle interessanti relazioni tra i distretti anatomici, le funzioni fisiologiche e il sottile sistema dei chakra. In occidente, nei diversi metodi esistenti nel mondo della musicoterapia, si è studiato l’effetto del suono nell’uomo. In particolare vorrei soffermarmi sulle relazioni esistenti tra le vocali e le zone corporee. Considerando differenti fonti si trova abbastanza condivisione in questo schema/mappa di risonanze: U: base della colonna/addome – O: cuore/cavità toracica – A: polmoni – E: gola/laringe – I: fronte/occhi – M: scatola cranica.
L’equilibrio energetico
La strategia è quella di attivare ed equilibrare per risonanza una zona corporea alla volta, partendo dalla parte più bassa/addome alla parte più alta/testa. L’esercizio nel suo insieme, per essere maggiormente efficace dovrebbe durare non meno di dodici/quindi minuti. Quindi intoneremo per
circa un paio di minuti la vocale U completando l’emissione a labbra socchiuse con il suono emme, quindi: UUUUUUUMMM, rispettando l’individuale respirazione naturale. Per poi proseguire con: OOOOOOOMMM, AAAAAAAMMM, EEEEEEEMMM, IIIIIIIMMM.
Cinque vocali
Quindi intonando cinque vocali per un paio di minuti ognuna, siamo arrivati a circa dieci minuti. Volendo dedichiamo al nostro benessere ancora qualche minuto. A questo punto abbiamo scaldato la voce e senza forzare, intoniamo le cinque vocali con un’unica espirazione, sempre tranquillamente, in base alla respirazione personale, e dunque sarà: UUUOOOAAAEEEIIIMMM. Facciamolo tre o quattro volte e poi ad occhi chiusi, in tranquillità ascoltiamoci per percepire il nostro nuovo equilibrio energetico. L’esercizio si può praticare ogni volta che ne abbiamo voglia, se lo facciamo con disciplina, ogni giorno per un paio di settimane, i risultati saranno maggiormente evidenti.
La resilienza
L’American Psycological Association, definisce la resilienza come “un processo che prevede una buona capacità di adattarsi di fronte alle avversità e il riprendersi dalle esperienze difficili”.
Tra gli elementi che giocano un ruolo positivo in questa direzione, viene segnalato il connettersi con altre persone. I contatti sociali sono fondamentali, offrono una valvola di sfogo per condividere frustrazioni, sono una cassa di risonanza per ottenere vicinanza, conforto e soluzioni.
Informazioni
Questo articolo è tratto dal nostro Magazine n° 7
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