Acqua, elemento imprescindibile dell’essere umano
L’acqua
Acqua, elemento imprescindibile dell’essere umano, sostanza facente parte dei cinque elementi che per la medicina cinese compongono l’universo. La medicina cinese è fatta di corrispondenze, dunque all’elemento acqua appartengono i reni che a loro volta costituiscono il deposito della energia ancestrale con cui veniamo al mondo, la riserva del jing. Questa energia che nel momento in cui si compone in un individuo diventa anche qualità personale, è tuttavia esauribile, ed è quindi necessario che la persona presti attenzione alla sua gestione per evitare malattie, invecchiamento precoce e senso di esaurimento psico fisico. Anche le emozioni in tutto questo giocano un ruolo importante, perché impattano profondamente sull’individuo e sulla sua capacità di inserirsi nell’equilibrio perfetto del cosmo, nella dinamica del tao che viene anche identificato come “la via, o il cammino”. Questo elemento racchiude in sé la proposta continua del cambiamento come intento che dall’esterno muove all’interno e viceversa senza mancare di fisicità, perché è dalla nostra carne che nasce la nostra stessa adattabilità. L’acqua, messaggera del cambiamento, ci riporta alla necessità di trasformarci ogni giorno per andare incontro a noi stessi, scoprire e vivere quel destino di cui è padrona.
la passione dell’acqua
La passione dell’acqua muove la nostra volontà attraverso il motore della perseveranza e la capacità di focalizzare i nostri obiettivi. Le persone che seguono la loro acqua interiore saranno libere di iniziare e iniziarsi a sé stessi ogni giorno perché l’acqua è la gioia della libertà e della nascita. Essendo nostra costituente naturale, è quella che ci muove dentro e che, se lasciata libera, ci conduce alla lettura del nostro dna, quindi alla nostra memoria psicologica, fisica e spirituale e alla realizzazione del nostro codice intimo con cui siamo nati e di cui i nostri genitori ci hanno fatto dono una volta che l’anima si è incarnata. Per fare in modo che l’individuo libero prenda ispirazione da se stesso, deve echeggiare in noi la fiducia come quell’atto che c’ha fatto nascere e che ha guidato e continua a guidare ogni nostro passo; la risposta e la condensazione alla nostra sete è vivere nell’unità della natura. Per adempiere a ciò, la nostra acqua interiore deve essere pulita ed è quindi necessario per ognuno di noi dedicarci a pratiche quali respiro, esercizio fisico e meditazione, che possano farci toccare contemporaneamente la bellezza del cielo e della terra. Arricchire la nostra quotidianità delle pratiche suddette, permette all’acqua di seguire il canto del mare e di lavorare con dolcezza sui nostri spigoli con moto lento e costante. Il demone dell’acqua d’altra parte è la paura; se infatti l’acqua non è sostenuta all’interno dell’individuo dal suo intelletto e dalle sue capacità comunicative, si può creare una tensione fratricida tra questi due aspetti di paura e volontà, che a loro volta causeranno scoraggiamento, insicurezza e procrastinazione, e tutto ciò in seguito potrà comportare l’insorgenza di una malattia.
L’acqua è uno specchio
Nel dinamismo che costituisce le sue molecole e nella sua capacità di introspezione, l’acqua è uno specchio perfetto che permette all’individuo di vedersi realmente per com’è. Avvenimenti passati e paure future possono però offuscare questo specchio e fare gioco alle nostre paludi interiori. Pulire quindi ogni giorno il nostro specchio attraverso i doni del sonno, del cibo, della consapevolezza e di tutto ciò che è naturale e che dunque ci appartiene, ci permette di ritrovare l’amore per noi stessi, la passione per gli altri, e la nostra centratura, ed è il perdono che consente questi passaggi. Nella medicina cinese il perdono è proprio del polmone, inteso anche come Respiro, e capacità di lasciare andare. Perdonarci e perdonare trasforma la tristezza nella gioia del cuore e ci riporta alla trasparenza angelica di cui in questa vita siamo discepoli. Questa chiarezza infatti aiuterà anche gli altri che compongono il nostro mondo a vedersi e ad amarsi nella totalità, e a fare scorrere loro stessi. L’acqua dunque, attraverso la costanza del gesto e la coerenza del pensiero, ci porta per mano verso il nostro tempio che è il nostro cuore e ci depone dentro di esso, nel più profondo ascolto.
L’essere umano
Per l’essere umano dedicarsi a imprese che sente dentro di sé e che avverte come difficili è l’unico modo per fare esperienza della propria forza e della propria fragilità. L’acqua è anche padrona delle secrezioni, della capacità cioè di portare fuori i nostri bisogni e desideri più viscerali come preziosi tesori dell’anima. Gli umori sono il primo passo che ci consente di esprimere le gocce distillate della nostra sensibilità e donarle al mondo perché nell’atto del donare noi le riconosciamo e gli diamo valore. Odori, umori, sapori. E una volta fatto questo percorso, ci sentiremo come riposizionati ogni giorno dentro a quel calore e a quell’utero che ci ha insegnato e che continua a insegnarci tutto. Sperimentare, lasciar scorrere, infangarsi, sporcare e vivere tutte le nostre emozioni è l’apertura alle sfumature della nostra essenza, della schiuma veloce e insensata della nostra acqua.
Magazine numero 19
Questo articolo è estratto dal Magazine numero 19, come ogni volta è possibile scaricarlo liberamente in formato ⇒PDF
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