Il mondo delle vibrazioni
Chi sono e il mio modo di vedere le cose
Sono sempre stato attratto e affascinato da tutto ciò che non fosse convenzionale, dal misterioso, dall’inspiegabile, da quel luogo dove la razionalità cedeva il passo e doveva arrendersi, perché senza risposta. E’ sempre albergato in me il desiderio di conoscenza, senza giudizio, dettato da quella sensazione di incompletezza, come se mancasse una parte del racconto per essere completo e che chiedeva sazietà. Molto calzante e appropriato il pensiero di Franco Battiato, un uomo dalla grande anima e conoscenza, che dice :” Siamo Angeli caduti, in terra dall’eterno, senza più memoria. Per secoli, per secoli. Fino a completa guarigione.”
Condivido, ovviamente in maniera umile le sue riflessioni, o ancora meglio, messaggi incarnati e tradotti in parole, provenienti direttamente dall’universo. La mia sensazione e convinzione è che il tempo non esista, tutte le nostre esperienze passate, presenti e future, siano solo un illusione e che fluiscano nello stesso momento, lasciando alla mente, il compito di elaborare la pesantezza del tempo, per crearne una storia lineare.
Quando le campane incrociarono la mia strada
Parlando un giorno con la mia mia cara amica Fabiana, vengo a conoscenza, almeno verbalmente, dell’esistenza delle campane tibetane, me ne parlò con così tanta luce negli occhi , che vista la fiducia che nutrivo e nutro nei suoi confronti, le volli assolutamente conoscere e provare. Decisi così di fare il mio primo massaggio sonoro, ero all’oscuro di tutto, non sapevo assolutamente cosa aspettarmi. Andai all’appuntamento, e li incontrai per la prima volta il maestro Mauro Pedone e le sue campane, dopo una breve presentazione e qualche informazione iniziammo, mi trovai subito a mio agio e in sintonia con quei meravigliosi suoni vibrazionali, ne fui letteralmente conquistato, erano gentili con me, accoglienti e profondi, percorrevano tutto il mio corpo, donandomi la sensazione di toccare in me, qualcosa che avevo solo immaginato potesse esserci, ed era come una carezza amorevole. Quel giorno qualcosa cambiò, il buio e la solitudine che in quel periodo risiedevano in me, per un istante svanirono, erano delle semplici ciotole, ma che in mani esperte potevano portarti in luoghi lontani e difficili da raggiungere e da esplorare.
L’esperienza
Alla domanda su come fosse andata l’esperienza risposi: “Qualsiasi cosa, anche la più bella io possa dire sciuperebbe quello che realmente mi è stato trasmesso e che ho intimamente provato“.
Ne fui talmente rapito e capito le grandi potenzialità, che decisi lo stesso giorno, senza esternarne la volontà, di partecipare a uno dei corsi formativi che Mauro presiedeva, per divenirne anche io un operatore, ed avere la possibilità ed il piacere di portare anche fosse una sola goccia nel mare, un pizzico di serenità a chi in questo mondo ricco di superficialità, possa dare un po’ di sollievo.
Tutto è vibrazione
“Come nel grande così nel piccolo “cit. Ermete Trismegisto. Quando gli elementi operano ordinatamente nell’uomo, lo sostengono e lo rendono sano, mentre quando sono in disaccordo, lo fanno ammalare e lo uccidono. Così ” Santa Ildegarda di Bingen 1098 -1179″ percepiva l’essere umano, Monaca, mistica, donna di scienza medievale, proclamata Dottore della chiesa, la quale conosceva molto bene la natura umana ,portando sollievo e guarigione utilizzando con sapienza tutto ciò che la natura le metteva a disposizione, come l’uso di erbe e oli, grande conoscitrice dei benefici portati dalle pietre e cristalli, dall’alimentazione , e adottando canti gregoriani e musiche, che con la giuste frequenze vibrazionali ,riequilibravano la parte più profonda dell’anima, quello che oggi potremmo definire musicoterapia. Santa Ildegarda dava grande importanza alle vibrazioni, con musica sacra, collegando l’animo umano all’armonia del cielo, con il potere creativo della musica, dei suoni, dei canti. Credendo o meglio sapendo con certezza, che esistano vibrazioni e possibilità di trasformazione istantanea, non solo, anima e corpo sono un tutt’uno ed è impensabile curare il corpo senza prendere in considerazione le afflizioni dell’anima e la costituzione della persona.
Il campo vitale è sensibile alle emozioni, ai pensieri, al cibo, all’acqua, ai suoni, alle vibrazioni, ai venti, agli astri, a tutti gli elementi. Ogni elemento ha, come ordinato da Dio un suono proprio. Le conferme che l’uomo moderno vuole, ci arrivano circa mille anni dopo, le parole e le azioni fatte in passato, trovano riscontri dalla così detta scienza attuale, dimostrando ancora una volta di non aver scoperto nulla di nuovo, ma solo rielaborato in chiave moderna.
Il codice umano…
Perché alcuni si ammalano e alcuni no? Alcuni guariscono altri no? Il Dott. Bruce Lipton ci dice:” la mente supera i tuoi geni”. Padre fondatore dell’epigenetica, una branca della biologia molecolare che studia le mutazioni genetiche e la trasmissione di caratteri ereditari non attribuiti direttamente alla sequenza del DNA, conosciuto per aver stravolto il concetto di ereditarietà genetica, dimostrando una straordinaria evidenza che regola i meccanismi biologici, attraverso i quali le cellule ricevano ed elaborano le informazioni ,che determinano in un secondo momento la sintomatologia ed il manifestarsi delle così dette malattie. La teoria del Dott. Lipton dimostrata e replicata più volte dai suoi colleghi, parte dal presupposto che non sono i geni a controllare e determinare lo stato di salute di un individuo, bensì l’ambiente esterno alle nostre cellule, tra cui, credenza, educazione familiare e religiosa, pensieri ecc. ecc. che influenzano positivamente o negativamente il nostro patrimonio genetico, DNA, RNA.
La neurofisiologia delle emozioni
quello che noi chiamiamo Umanità, quindi le emozioni, le relazioni, quindi la nostra biografia, hanno un peso molto più grande di quello che pensiamo, lo strumento più potente per poter realmente comunicare con il nostro DNA sono le emozioni ,le relazioni, il sentire, il tocco, lo sguardo, il sorriso, il suono delle parole.
Il DNA è un programma che ci viene trasmesso dai nostri genitori come potenziale, come punto di partenza, sta solo a noi avere il compito di farne un buon uso, non solo per il nostro benessere, ma anche e soprattutto per i nostri figli, infatti è altrettanto dimostrato che le emozioni sono in relazione con la nostra infanzia fino al tempo della gestazione, studi ci rivelano che le emozioni della madre durante la gravidanza, condizionano degli RNA minori, che sono dei regolatori dell’espressione genica nel feto e nelle successive, fino alla terza generazione, si può citare un esperienza su tutte, di una ragazza malata di reni, le viene donato dalla madre, ma lei lo stava rigettando, era anoressica, aveva deciso di morire, malgrado la compatibilità del corpo, non erano compatibili dal punto di vista emozionale, la madre durante la gestazione aveva subito maltrattamenti, per problemi post partum erano state separate, il loro rapporto era conflittuale da sempre, in qualche modo l’espressione genica del sistema immunitario della ragazza raccontava la ferita d’amore di tanto tempo prima.
Abbiamo aggiunto un piccolissimo tassello su ciò che è l’essere umano, sfiorandone la superficie, ma sufficiente a far riflettere sull’enorme importanza che i sentimenti possono avere su di noi, sentimenti sempre più scossi da una vita innaturale e troppo superficiale, freneticamente rumorosa, offuscata da un ambiente sociale alterato e nocivo che ci allontana sempre di più dal conoscere, o meglio riconoscere il nostro io interiore.
Impariamo a nutrire la parte più importante che possediamo che è la nostra Anima, emozionandola, con suoni che la riconnettano al Tutto, come ad esempio il suono della sabbia bagnata dal mare quando un onda si ritira, il cinguettio degli uccelli, il fruscio delle fronde degli alberi scossi dal vento, ricordiamoci sempre di donarci gioia, perché lo meritiamo.
Le campane tibetane
Non vi è certezza sulle sue origini, ma la più plausibile è che la campana faccia la sua comparsa in Tibet tra i 3000 e i 5000 anni fa. Le antiche tradizioni del posto narrano che nasca come medicina. L’uomo, sostengono, nasce dal suono e che con il suono si possa curare e guarire. Secondo le filosofie orientali, qualsiasi alterazione è indice di un disequilibrio energetico uno scompenso vibratorio. Quando determinate cellule cominciano a vibrare ad una frequenza diversa dal resto del corpo, queste cellule si ammalano. In questo modo un malessere nel campo energetico vibrazionale se non armonizzato, si “cristallizza” per poi manifestarsi nel corpo fisico. La risonanza dice che un suono armonico ,bello e sano, finisce per contagiare le vibrazioni più deboli o malate, alterando la loro struttura molecolare. Il potente suono delle Campane Tibetane permette alle nostre strutture molecolari di sincronizzarsi in una vibrazione salutare e armonica. Riempiendo una campana d’acqua la facciamo vibrare, osserveremo che l’acqua al suo interno inizia a zampillare, iniziando così la sua vigorosa danza.
Sapendo che il nostro corpo è composto perlopiù di acqua, diventa lampante l’effetto che le vibrazioni hanno sulle nostre cellule, queste vibrando alterano anche le nostre onde celebrali, inducendo a stati di coscienza più elevata, ad un rilassamento profondo e ad una maggiore capacità di autoguarigione. I benefici sul corpo sono molteplici, donano sollievo dal dolore causato da contratture, calmano la respirazione, migliorano la circolazione sanguigna, donano benefici alla mente, alleviano tensioni mentali ed emotive, migliorano la concentrazione, aiutano ad aumentare la fiducia in se stessi, migliorano il potenziale creativo, aumentano la sensazione di beatitudine e leggerezza. Le campane tibetane sono in grado di modificare elettrofisiologicamente l’organismo, le sue vibrazioni modificano i parametri di conducibilità elettrica della cute e le onde celebrali alfa, che sono quelle che precedono il sonno, quelle che mettono la quiete nell’animo.
I suoni sferici delle campane coinvolgono tutte le nostre emozioni, generando uno stato di profonda quiete interiore ed esteriore. Il loro suono fa fluire l’energia vitale e ci aiuta a sgombrare fisico e mente da problemi e ansie. Sono strumenti molto potenti che, se messi in vibrazione in corrispondenza dei diversi centri energetici o “Chakra”, hanno la straordinaria capacità di riequilibrare e riaccordare le disarmonie e gli squilibri dei corpi sottili e di conseguenza del corpo fisico. I Chakra sono dei veri e propri centri di smistamento, dei punti di entrata e uscita dell’energia dell’universo a noi e viceversa.
Secondo la tradizione orientale, sul nostro corpo ne sono disposti una moltitudine, tuttavia i più importanti sono sette e si immaginano disposti sulla linea mediana del corpo.
Ogni chakra ha una sua specificità, una zona di competenza a livello fisico ed emozionale, quando un chakra è armonico, l’energia fluisce correttamente e scorre libera nelle nodi, le” arterie” del “sistema circolatorio” sottile, in caso di disequilibrio lo stesso può caratterizzarsi per eccesso o difetto di attività. E’ possibile evolvere, purificare e modificare lo stato di questi centri energetici attraverso visualizzazioni e utilizzando la forza del pensiero, ma non solo, infatti approfondendo la consapevolezza e conoscenza di noi stessi, evolveranno automaticamente anche i nostri chakra. La campana tibetana può in tutto questo apportare un grande aiuto favorendo e accelerando il nostro processo evolutivo.
L’esperienza
L’esperienza più diretta, fatta con le campane e che condivido con piacere e gratitudine è proprio la mia. Vicissitudini passate che posso garantire molto forti e complesse, portarono ad avere con me stesso un rapporto molto complicato e con non pochi problemi, che sfociarono e proseguirono in una sorta di apatia, tristezza e stima quasi nulla. Il tempo un buon lavoro fatto su me stesso e la vicinanza e sostegno di mia moglie, mi riportarono sulla giusta via. La cosa che sfortunatamente perdurò per molti anni fu’ l’insonnia, per quanti sforzi facessi non riuscivo a dormire, feci finta con me stesso che fosse una cosa normale, da accettare e basta, ovviamente con conseguenti disagi giornalieri, poca concentrazione, stanchezza e facile irascibilità. Tutti mi consigliavano farmaci per dormire, che puntualmente rifiutavo di assumere. Le campane vennero in mio soccorso, fiducioso ma senza false speranze, provai su me stesso, sperando di avere almeno in parte l’effetto avuto con il massaggio sonoro ricevuto tempo dietro, come consigliato la poggiai sul torace, altezza cuore e cominciai a suonarla, le vibrazioni non si fecero attendere, portando subito con se un senso di pace, di tranquillità, stranamente e inaspettatamente anche un senso di fiducia e sicurezza. Praticandola quasi ogni sera ne sono divenuto piacevolmente dipendente, ricercando sempre quel suono e vibrazione che ormai considero come parte di me, come mie amiche, riuscendo a toccare con delicata decisione, corde che infondono calore, sempre più profonde e riempitive, abbracciandomi e cullandomi. Non dico di aver completamente risolto il problema, ma sicuramente per chi sa cosa vuol dire non dormire, riuscire a fare qualche ora di fila senza svegliarsi è una grande cosa, ho ricominciato anche a sognare che e sempre stato per me una cosa piacevolmente comune, ho una maggiore lucidità, sentendomi più centrato e presente, con conseguente maggior consapevolezza. In sostanza devo dire che la mia vita è notevolmente migliorata, il tutto grazie alle campane.
L’altra esperienza a cui tengo molto è con mia figlia Marta
Marta è una bambina timida, non regala confidenze a molte persone, risultando a volte un po’ introversa, non riesce a concentrarsi e questo spesso la porta in sofferenza, prendendosela con tutti e soprattutto con se stessa, a volte non riesce ad esprimere quello che realmente prova, per paura di essere considerata un incapace, cosa ovviamente non vera. A scuola le vengono assegnati compiti facilitati e questo la fa sentire ancora più inadeguata, ma lei non è solo fragilità, c’è anche la parte determinata, voglia e coraggio di provare e di riuscire. Insieme decidiamo di fare un percorso nuovo e che ritiene divertente, quello con le campane, che adesso consideriamo un momento tutto nostro. La nostra consuetudine è quella di metterci seduti a terra su di un tappeto, è molto partecipe, predisponendo lei stessa le campane, le suoniamo tutte, poi lei sceglie quella che preferisce. Le piace molto sentire le vibrazioni sul cuore. Le prime volte le consigliavo di ascoltare i suoni senza parlare, cosa difficile per lei, poi mi resi conto che non era la cosa giusta e la lasciai libera di esprimersi come meglio credeva. Quindi mentre io suonavo Marta parlava, più riceveva i suoni più profonde erano le sue parole, così andando avanti nei giorni, notavo il suo cambiamento, lento ma comunque percepibile e continuo.
I massaggi sonori
Durante i nostri massaggi sonori, due episodi mi hanno colpito, per molti possono sembrare banali ma che per me banali non sono. Una sera mi chiese di poter provare a suonare lei su di me, ci sedemmo uno di fronte all’altro, prese una campana e cominciò a percuoterla passandola dal basso ventre fino la testa, non contenta decise con mia sorpresa di aggiungere due campane ai lati del corpo così da poter ricevere le vibrazioni anche sui fianchi, questo mi colpì molto, lei non era lì solo per me o per gioco, bensì era realmente coinvolta e stimolata, ne fui molto felice. La volta successiva mentre la campana vibrava su di lei, scoppiò in lacrime confidandomi come un fiume in piena alcune delle sue insicurezze più profonde, le vibrazioni avevano avuto in qualche modo un effetto liberatorio facendo uscire le sue emozioni. Sono contento di vedere dei miglioramenti in lei, il nostro rapporto è da sempre speciale, grazie a questa condivisione, lo è ancora di più.
Possibili progetti futuri
Non sono abituato a fare progetti a lungo termine, cerco normalmente di prendere giorno dopo giorno quello che la vita mi propone, non forzando troppo la mano, credo che la strada si formi come è giusto si debba fermare per ognuno di noi, per imparare quello che più serva alla nostra crescita. E’ bello avere dei sogni, dei progetti, per costruirli è tutta un’altra storia, ci vogliono capacità, studio, competenze e soprattutto il coraggio ad accettare il cambiamento, c’è un bel pensiero che aiuta a comprendere, quello di Anne e Daniel Givaudan che si definisce una “reporter dei mondi sottili.” E così vi dico che la specie umana non potrà ne accedere ad una nuova dimensione ne sperare di raggiungere un’autentica e durevole gioia, se pretenderà di avanzare da sola nel suo minuscolo universo. Il popolo animale al completo lo sta osservando e attende un segno d’amore autentico, che metterà in moto una crescita comune.. su questo pianeta non bisogna più limitarsi a balbettare l’amore, ma dobbiamo aiutarlo a schiudersi pienamente, imparando a condividerlo con tutti.
Un pensiero profondo che fa riflettere sulle responsabilità che abbiamo tutti verso tutti. Quale migliore cosa, a mio parere, quella di dedicare risorse e tempo a bambini e ragazzi spesso abbandonati a se stessi e che sempre di più riempiono il loro vuoto con altro vuoto. Sarebbe bello poter riempire quella mancanza, unendo figure professionali adeguate allo sviluppo e alla crescita dei giovani e lavorare in sinergia con loro.
La natura
Avere un posto a contatto con la natura, un ambiente dove si ritrova se stessi, che senza obblighi e forzature si possa frequentare, ci si possa confrontare e raccontare, ricordarci che non siamo solo un vestito di carne, ma molto di più… un corpo fisico, un corpo sottile, un corpo eterico, un corpo astrale, un corpo spirituale, ed è un vero peccato cadere nella trappola di sprecare una vita pensando di essere solo un passaggio senza senso. Il pensiero che più si avvicina a me e che inviterei i ragazzi a conoscere, è quello della psicosofia dove ricordano anche a se stessi, che psiche non vuol dire mente ma Anima e bisogna prendersene cura. Dove si riconosce” La coltivazione del se” L’uomo rappresentabile come il mondo della natura, come terreno, luogo in cui germogliano, maturano, appassiscono, fecondano, fruttificano e radicano i nostri pensieri e sentimenti. E coltivarsi e immergersi in questo paesaggio, nell’osservazione e nell’ascolto, nella ricerca e nella conoscenza “Quando annaffiamo le piante e ci prendiamo cura di un pezzo di terra, il mondo piano piano guarisce le proprie ferite, lo stesso accade a noi”(lakin). Un sogno non facile, che richiede grande cura e che non può certamente essere improvvisato in nessuna maniera, credo che le campane con la loro energia possano avvicinare persone inconsapevolmente in cerca di aiuto e che possano con il loro suono essere un faro che indichi la strada perduta.
Brevi considerazioni conclusive
E’ stata un esperienza molto bella, dove ho avuto la possibilità di conoscere persone speciali che condividono come me un percorso considerato da molti particolare, quasi incomprensibile, per questo ne sono molto grado. La campana Tibetana non è solo un bell’oggetto ma riesce con la sola sua presenza ad attirare le persone giuste per ognuno di noi, come fosse una calamita intelligente, le setaccia e le unisce. Il percorso mi ha dato conferma di non fermarmi mai all’apparenza ma di approfondire e pormi sempre domande, scoprendo cose che mi hanno meravigliato e che forse mai avrei saputo. Sono sicuro che questo sia solo l’inizio, non solo campane, ma anche belle amicizie.