In Vietnam esiste un metodo originale di Digitopressione chiamato Thap Chi Lien Tam (“Digitopressione per l’Unione dei Cuori”), che trova le sue radici nell’antico Egitto.
Il Thap Chi Lien Tam
Il principio di questo metodo si basa sul presupposto che la malattia sorge nelle regioni del corpo in cui le reti delle diverse circolazioni sanguigna, linfatica e nervosa, siano mal funzionanti. Tale Digitopressione utilizza degli appositi strumenti per creare dei veri e propri blocchi alla circolazione in determinate zone del corpo: lo scopo è appunto quello di diminuire l’afflusso di sangue nelle zone trattate, per poi massaggiare manualmente i nervi e le vene interessate dal blocco (che risultano dilatate per la riduzione della circolazione sanguigna); togliendo quest’ultimo, si rilascia così un grande afflusso di sangue.
Il principio
Il principio è simile al meccanismo delle chiuse: per eliminare i detriti che si sono depositati sul fondo del fiume, prima si chiudono le paratie per far aumentare la pressione dell’acqua, poi si riaprono, così che il flusso dell’acqua, potenziato per la maggior pressione accumulata, si porti via tutti i detriti.
Avendo io frequentato un corso di Thap Chi Lien Tam con il Maestro vietnamita Tran Dung, ho pensato che in fondo si poteva sostituire il massaggio manuale proprio della Digitopressione con quello sonoro della Campana tibetana: che cosa succedeva, perciò, se eseguivo i protocolli della Campana insieme ai blocchi del Thap Chi Lien Tam ?
Di seguito illustreròi risultati di questa “sperimentazione diretta”.
Premessa
Ho utilizzato soltanto i protocolli da me appresi nei seminari del Maestro Mauro Pedone, ovvero:
Allineamento dei chakra
Piede del Buddha
Tre Centri
Aquilone
La Stella
a seconda del trattamento, ho utilizzato i seguenti blocchi del Thap Chi Lien Tam: – blocco radio-cubitale (all’articolazione frontale del polso)
– blocco del cavo ascellare
– blocco tibiale-achilleo (all’articolazione della caviglia)
– blocco del cavo popliteo (zona posteriore del ginocchio).
Ho proceduto nel seguente modo: prima ho eseguito normalmente ogni singolo protocollo elencato; poi ho applicato i blocchi (nel caso di quelli ai polsi e alle caviglie, ho chiesto alle persone da me trattate di afferrarseli con le mani; per quelli alle ascelle e alle ginocchia, ho invece usato una pallina di gomma morbida); li ho tolti infine al terzo passaggio con la Campana, così che le persone potessero sperimentare entrambe le maniere.
In questa sede riporterò, per necessità di sintesi, solo quei trattamenti in cui l’applicazione dei blocchi ai protocolli ha dimostrato essere piùefficace.
Allineamento dei chakra
Ho trattato Valentina, 39 anni. Sono partito con la mano destra: dopo qualche minuto ho applicato al suo polso il blocco radio-cubitale, continuando a suonare la Campana; quando ho smesso di suonarla, ho tolto il blocco.
Ecco le sensazioni di Valentina:
“Ho sentito la vibrazione diffondersi nel polso fino al gomito, sotto forma di un calore diffuso e penetrante ; questa sensazione è durata per parecchi minuti, ed ècontinuata anche dopo la fine del trattamento.”
Valentina soffre di un’infiammazione ai tendini del polso dovuta all’uso prolungato del mouse (tipica dei lavori d’ufficio): dopo il trattamento non avvertiva piùnessun fastidio, anzi il calore provato era per lei terapeutico.
Sono passato poi alla mano sinistra, applicando questa volta il blocco ascellare. Valentina mi ha detto:
“Ho provato la stessa sensazione interna di calore (come quella durante il trattamento alla mano destra), ma stavolta era piùdiffusa, perchéarrivava fino alla spalla sinistra e poi oltre, fino alla sommitàdella testa. Tale calore èdurato per una mezz’ora.”
Ho utilizzato questo protocollo anche come autotrattamento, soffrendo io di epicondilite al gomito destro, oltre a varie infiammazioni alla parte discendente e a quella trasversale del trapezio.
Procedendo con la mano destra e applicando il blocco radio-cubitale, in un primo tempo la sensazione èstata di fastidio, soprattutto nelle zone piùinfiammate (anulare e mignolo, parte esterna del gomito); proseguendo con il trattamento, invece, è aumentato internamente il calore prodotto dalla vibrazione, ed è cessato il fastidio. Applicando poi il blocco ascellare, la vibrazione della Campana si èfermata nei punti più infiammati della spalla destra, rimanendovi a lungo, e procurandomi un grande sollievo.
In sede di autotrattamento, com’è ovvio, ho utilizzato il battente, ed ho notato che è necessario percuotere la Campana con estrema delicatezza, altrimenti la vibrazione penetra con un impeto che qualunque altra persona (che non sia un metal-meccanico n.d.a.), non potrebbe sostenere senza provare dolore.
Piede del Buddha
Premetto che ho eseguito il protocollo soltanto sui piedi, sempre di Valentina. Applicando il blocco tibiale-achilleo, le sensazioni provate sono molto più intense; così ha detto Valentina:
“ Ho sentito le vibrazioni della Campana penetrare e lavorare, soffermandosi soprattutto nella caviglia sinistra”.
E’ necessario spiegare che Valentina si è procurata una distorsione proprio alla caviglia sinistra in seguito ad un incidente sullo snowboard: di solito una posizione prolungata a terra come quella richiesta dal Piede del Buddha, le provoca forte indolenzimento; dopo pochi minuti di trattamento col blocco, invece, Valentina mi ha detto che il tepore prodotto dalla vibrazione le aveva eliminato il fastidio dato dalla postura.
Procedendo nel trattamento, ed applicando il blocco del cavo popliteo, Valentina ha registrato le seguenti impressioni:
“ La vibrazione èpenetrata sotto forma di tepore interno, èarrivata fin alle ginocchia e vi è rimasta per qualche minuto, circolando internamente (io sentivo come un formicolio a spirale). Il tutto èstato per niente doloroso, anzi, direi molto piacevole.”
Relativamente a questo protocollo, ho inoltre notato come, utilizzando il battente per la mia Campana di media dimensione, si ottiene un maggior effetto ed una minore dispersione a terra delle vibrazioni.
Tre Centri
Ho trattato Antonella, 51 anni. In posizione supina, applicandole il blocco ascellare al braccio destro, inizialmente sembrava non avere forti sensazioni. Le cose sono cambiate quando le ho tolto il blocco; ecco cosa mi ha detto:
“Sul chakra del cuore ho sentito la vibrazione andare in profonditàcon un movimento circolare: è stato come se la Campana (quando era posata sul mio cuore) fosse una barca, e la vibrazione fosse un pesce che nuotava sotto la sua sagoma, a pelo dell’acqua, e andava sempre più verso il fondo muovendosi a spirale. Dal cuore la vibrazione – io sentivo come un calore interno – èarrivata fino alla colonna vertebrale. Quando la Campana era sul ventre, invece, prima di mettere la pallina (applicare il blocco n.d.a.) sentivo distintamente le vibrazioni fino a metà della schiena, poi si perdevano; dopo averla tenuta per un po’ , quando Gianluca me l’ha tolta, ho sentito le vibrazioni nei glutei, e dall’altra parte le ho sentite salire fino alle scapole, e scendere poi nelle braccia. Alla fine, quando mi sono alzata, mi sentivo un po’ stordita, ma stavo benissimo!”
Ho notato, anche in questo caso, come l’applicazione dei blocchi aumenti molto le sensazioni fisiche provate dalle persone trattate, anche da quelle che non hanno mai sperimentato un massaggio sonoro (e quindi sono meno abituate ad ascoltare quello che succede dentro il proprio corpo), come nel caso di Antonella: ma sono sensazioni sempre piacevoli, pur essendo intense.
Aquilone
Con questo protocollo ho utilizzato i due blocchi ascellare e del cavo popliteo, applicandoli sempre al lato destro ma in modo alternato, a seconda che trattassi la parte superiore del trapezio o la zona più vicina ai lombari. Ho chiesto a mio figlio Marco (19 anni) di farmi “da cavia”:
“Prima, senza blocco, mentre papà suonava la Campana sulla parte alta della schiena, la vibrazione mi arrivava nelle scapole; quando la spostava verso i lombari, scendeva invece nei glutei. Coi blocchi, invece, in alto sentivo il calore che si propagava fin dentro le dita della mano (destra n.d.a.); in basso, mano a mano che papà spostava la Campana, sentivo questo calore partire dai glutei e diffondersi dentro i muscoli posteriori della coscia.”
Stella
Ho provato questo protocollo insieme ai blocchi ascellare e del cavo popliteo, ma trattando solo gli arti inferiori e superiori. Ecco la testimonianza sempre di Valentina: “Una volta tolto il blocco al braccio sinistro, mentre Gianluca faceva scorrere la Campana, sentivo un piacevole tepore interno, unito alla sensazione fisica del sangue che scorreva, cose queste che non sentivo invece sull’altro braccio, senza blocco. A livello delle gambe, poi, la caviglia sinistra, dopo aver tolto il blocco che avevo sotto il ginocchio sinistro, èstata inondata da una specie di formicolio che, con andamento a spirale, finiva sotto la pianta del piede.”
Conclusioni
Da tutte le prove effettuate (su persone di sesso e di età differenti, oltre che di differente sensibilità), sono arrivato alla conclusione che i blocchi del Thap Chi Lien Tam applicati ai protocolli potenziano gli effetti della Campana, in quanto la vibrazione sonora, in presenza di una circolazione sanguigna rallentata, penetra piùprofondamente e si diffonde con maggior velocitàe piùampiamente.
D’altronde, l’importanza della circolazione energetico-sanguigna per la salute individuale è ben nota alla Medicina Tradizionale, dove esiste il motto: “Il dolore indica un arresto circolatorio; una buona circolazione preserva dal dolore”; chi pratica Qi Gong, poi, ben conosce il principio per cui: “Dove va l’energia va anche il sangue” .
Sono dell’idea che spesso, invece, noi Occidentali prendiamo in considerazione il nostro corpo o i nostri organi soltanto quando si ammalano: ma in tal modo non si potrà mai guarire veramente. Dobbiamo imparare perciò ad avere cura del nostro organismo nel suo insieme (anche spirituale), senza considerare solo le parti indebolite; ecco perchéun buon massaggio sonoro èimportante anche se si èin buona salute, come i Monaci tibetani ci mostrano silenziosamente da secoli.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.