Il massaggio sonoro Planetario con tre campane e tre aromi
Si pratica con una campana tibetana molto grande!
E’ un trattamento che richiede l’utilizzo di una campana grande. Di un diametro di circa 45-50 cm. In maniera tale che possa accogliere una persona nel suo interno. Nella posizione di tadasana, la montagna. Occorre una campana molto grande, in modo che la persona ricevente, si posizioni al suo interno in piedi, si utilizzano anche altre due campane, una media e una piccola accordate in base alle dinamiche acustiche dell’ottava musicale.
La nota personale
Quale campane sceglieremo? E’ interessante il pensiero di Hazrat Inayat Khan: Ogni individuo ha la sua nota personale che si accorda con il suo pianeta di nascita. E’ per questo motivo che un certo tono attrae una determinata persona.
L’armonia degli operatori
Abbiamo fatto del nostro meglio per trovare il set di campane più adatto a chi si appresta a ricevere il massaggio sonoro. Anche l’armonia tra gli operatori-suonatori gioca un ruolo fondamentale nella realtà del trattamento. Iniziamo il massaggio planetario: la persona entra nella campana e si posiziona in tadasana. E’ la posizione verticale di base dello yoga, cercando di stare in piedi immobili. Dopo qualche momento di assestamento l’operatore osserva l’effettiva ricerca dell’immobilità: la postura e il respiro. Gli eventuali movimenti delle dita delle mani e un frequente batter di occhi segnalano una non rilassatezza o un certo disagio.
L’attenzione al suono costante
Quando il suono emerge si cercherà di mantenerlo costante. Una buona campana di notevole grandezza genera un suono di tono molto basso. Dopo un paio di minuti interviene un altro operatore suonando una campana di media tonalità. Si avvicina in direzione dell’ideale asse verticale del ricevente. E inizia a ruotarla intorno, all’altezza del bacino in senso orario. Come un pianeta che orbita intorno al sole. Con il suo movimento andrà a sensibilizzare prevalentemente la zona del bacino e del tronco. Poi entrerà con la stessa modalità un terzo operatore, facendo vibrare una campana piccola. Che risuonerà dalla zona del petto fin sopra la testa. Sempre girando intorno alla persona, sentendo e cercando l’armonia con gli altri operatori.
Il silenzio
Senza dimenticare il costante monitoraggio della condizione del ricevente che è in piedi al centro del trattamento. Spesso le persone assumono delle espressioni di beatitudine, a volte sboccia un sorriso. Lentamente dopo circa 15 minuti, su indicazione dell’operatore che guida il massaggio, i suoni si faranno più tenui sino a far pregustare il silenzio. Un tempo complessivo di 15-20 minuti è sufficiente per far sperimentare un altro livello di attenzione. i tempi di uscita dalla campana rispettano le individualità. Riaprendo gli occhi: un sorriso e una mano che ti aspetta saranno graditi dalla persona che per un po’ si è sentita un Sole. L’eventuale gestione della condivisione verbale è lasciata all’esperienza del conduttore del gruppo, sono da evitare le domande compulsive tipo: allora com’è andata?
L’esperienza
L’ascolto delle condivisioni di tante persone che hanno provato il trattamento Planetario, ci porta a dire che è un valido strumento per la valutazione del personale stato energetico sottile, correlato al sistema dei chakra.
Le tre note aromatiche
Abbiamo parlato di tre campane tibetane che siano accordate con le dinamiche acustiche dell’ottava musicale. Anche in aromaterapia si parla di tre note per la ricerca dell’armonia. Cerchiamo di approfondire le nostre conoscenze, ad esempio, ci sono vari modi di classificare gli o.e. quello più diffuso al giorno d’oggi riprende la catalogazione realizzata nel XIX secolo dal profumiere Septimus Piesse. Egli stabilì tre Note considerando il tempo di evaporazione degli oli essenziali, l’energia, il particolare carattere e l’impressione olfattiva che suscitano, le chiamò note di Base, di Cuore e di Testa.
Questa classificazione riprendeva la visione alchemica applicata al mondo vegetale, considerava le diverse parti delle piante e la loro relazione con la luce.
– Il tronco e le radici non hanno particolare bisogno di luce, danno radicamento e stabilità, sono in relazione alla corporeità alla dimensione fisica.
– I fiori sono più sensibili e necessitano della luce per fiorire, vengono associati alla sfera delle emozioni.
– I frutti per maturare hanno estremo bisogno di luce, appartengono al mondo spirituale, è dagli agrumi che si ottengono le note più alte, e in particolare, il frutto dell’arancio è simbolicamente associato al sole.
I tre aromi
Tenendo conto di queste considerazioni, con le naturali eccezioni, ogni olio essenziale con le sue specifiche qualità, è stato così inserito in una delle tre note aromatiche.
– Nelle note di Base troviamo principalmente gli oli estratti dalle cortecce e dalle radici, sono poco volatili, evaporano circa dopo 12 ore, hanno un aroma forte e penetrante, con un’azione calmante e stabilizzante, eccone alcuni: Abete, Ginepro, Incenso, Mirra, Pino, Sandalo, Timo, Vetiver…
– Nelle note di Cuore troviamo gli oli estratti dai fiori, dai petali e dalle foglie, sono mediamente volatili, evaporano in circa 4 ore, hanno un aroma floreale, con un’azione armonizzante, di apertura, come ad esempio: Gelsomino, Geranio, Ginestra, Lavanda, Mirto, Rosa, Salvia, Ylang-Ylang…
– Alle note di Testa appartengono prevalentemente, gli oli estratti dalle bucce e dai frutti, si caratterizzano da una volatilità molto alta, evaporano in fretta, in circa 2 ore, hanno un aroma rinfrescante, con un’azione stimolante ed euforizzante, vi troviamo: Arancio, Bergamotto, Eucalipto, Limone, Mandarino, Menta, Pompelmo, Verbena…
Approfondimenti
E’ possibile ricevere il trattamento Planetario, in forma individuale, come protocollo del Massaggio Sonoro® con le Campane Tibetane. E’ anche possibile imparare a praticarlo frequentando i nostri Corsi di Formazione professionale.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.