Il massaggio sonoro con le campane tibetane: i microtuboli e la non località
I microtuboli
Nel nostro libro Massaggio sonoro con le campane tibetane, abbiamo affrontato la relazione tra il massaggio sonoro e i fenomeni della non località. Nell’immagine del post possiamo vedere come le cellule si ancorano al tessuto connettivo. Osserviamo le relazioni tra il connettivo e la cellula, nella quale si evidenziano: una struttura centrale – il Nucleo, una struttura esterna – la Membrana cellulare, e una struttura intermedia – il Citoplasma. Soffermiamoci in particolare sui Microtuboli, la loro funzione principale è l’organizzazione e il trasporto intracellulare, assicurano anche una certa stabilità meccanica alla cellula, in parte ne determinano la forma. Sono, in parole semplici, un sistema di tubi cavi cilindrici. Ricordiamoci tutte le immagini delle stimolazioni sonore che creano le forme nell’acqua…
La risonanza
Recenti ricerche hanno scoperto che i microtuboli non sono solo semplici tubi–travi che danno la forma alla struttura. Hanno funzione di antenne che ricevono segnali dall’ambiente esterno. Sono formati da catene di proteine avvolte circolarmente in una spirale molto stretta e si comportano come delle casse di risonanza sensibili alle energie sottili. Alcuni ricercatori ritengono che i microtuboli percepiscano le onde esterne, con lo stesso meccanismo con il quale i pipistrelli e i delfini localizzano i loro obiettivi. Emettendo segnali e registrando le risposte, in modo simile a un sonar o al riflesso del raggio di un radar.
Le antenne
Si ipotizza che l’intero tessuto connettivo possa essere un risonatore quantico nel quale i microtuboli–antenna giocano un ruolo essenziale nel ricevere e trasmettere segnali in relazione al campo quantico dell’universo. La non località è la proprietà universale secondo la quale oggetti apparentemente separati si rivelano comunque legati tra di loro. Le vibrazioni delle campane tibetane a volte sensibilizzano le nostre antenne sottili facendoci percepire questo senso di unione atemporale. Possiamo imparare ad ascoltare le onde e le spirali, ricercando la strada.
Praticare il massaggio sonoro, può aprire dei nuovi orizzonti.
Ricordiamoci e ispiriamoci alle parole di Thich Nath Hanh:
E’ importante che la persona che invita la campana al suono rassereni prima di tutto se stessa.
Se il suo corpo, la sua parola e la sua mente sono sereni e in armonia,
quando invita la campana, il suono sarà pieno, bello e gioioso;
questo aiuterà coloro che ascoltano a risvegliarsi al momento presente e a vincere l’ansia e il dolore.
Albert Einstein
Soffermiamoci anche sul pensiero di Albert Einstein:
Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo “universo”, una parte limitata nel tempo e nello spazio. Sperimenta sé stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una sorta di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all’affetto per le poche persone che ci sono più vicine. Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza.
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