I Fiori di Bach non agiscono per ciò che desideriamo ma più spesso per ciò di cui abbiamo bisogno
In altre parole, grazie alla loro intelligenza emozionale liquida sanno riconoscere le esigenze, le necessità legate al nostro se superiore e tralasciare i dettami dell’ego.
OLIVE
Questo è ancor più vero per OLIVE, essenza collegata agli stati di esaurimento in senso lato. Rientra nel gruppo degli Aiutanti e nel corso dello scritto se ne capirà il senso. Una proprietà degli Aiutanti è quella di interagire con le necessità contingenti della persona. Infatti questo gruppo di Fiori non è collegata a delle personalità o tipi animici, ma tratta le risposte emozionali croniche alle esperienze esistenziali. Persone che si sono in realtà allontanate dal loro tipo essenziale e che sentono la necessità di ritornarci ma hanno perso gli strumenti.
Dalla Genesi 8,11 sappiamo che quando le acque del diluvio iniziarono a ritirarsi, Noè inviò una colomba che tornò all’arca con un ramo di ulivo. Emblema di pace, di tregua tra Dio e l’uomo, per la persona che ne fa uso sottoforma di essenza floreale, possiamo leggerla come l’acquisizione di capacità in grado di interrompere o modulare quegli sforzi eccessivi che andrebbero ad esaurire la propria energia vitale. Dunque stabilire una tregua in questo caso fra ciò che vogliamo fare e ciò che realmente possiamo fare senza arrivare al totale sfinimento.
Purtroppo anche in questo caso i modelli sociali che ci propongono vanno proprio nella direzione opposta: più siamo impegnati e più siamo persone interessanti, di successo, al “passo con i tempi”. Non è raro che nei dialoghi con gli altri, spesso intraprendiamo delle vere e proprie gare per dimostrare chi ha più impegni da gestire. Pensandoci bene, impegnati e stanchi sono due termini con cui mi incontro molto spesso stando in compagnia di amici e conoscenti.
La pianta di OLEA EUROPAEA
La pianta di OLEA EUROPAEA sembra essere originaria della Siria e altre regioni dell’Asia occidentale. Generalmente la troviamo sui versanti aperti delle colline dove è completamente esposta alla forza del sole. È un albero resistente, longevo che ben sopporta siccità e calura. Le foglie sottili, lievemente ovali, scure sul lato superiore per assorbire luce e calore, mentre la parte inferiore più chiara è per rifletterli. Con l’intervento e l’interferenza dell’uomo questa magnifica pianta si è “assoggettata” e divenuta fonte di sfruttamento per uso alimentare, cosmetico, ecc.
Attorno a questo albero dalle mille risorse, proprio per l’importanza che riveste nella vita dell’uomo è nata una forte tradizione che lo collega a fatti ed accadimenti. Ci sono diversi scritti nelle Sacre Scritture che fanno riferimento alla capacità dell’ulivo di rigenerarsi (nuova energia), di produrre nuovi germogli (figli). Unisce le esperienze di esaurimento (morte) e della rinascita (vita, nuova vita) proprio per la sua capacità di creare nuovi getti. Possono dare frutti per tantissimi anni con generosità e tolleranza.
Nell’uso floreale è utile in tutti i casi in cui è presente un qualche tipo di stanchezza: che derivi si da sforzi fisici ma anche da sofferenze emotive, stati di preoccupazione, conflitti, periodo intenso di studio o anche in caso di malattie particolarmente debilitanti.
OLIVE e la qualità energetica
Per la Scheffer alcuni stati OLIVE “derivano da intensi processi evolutivi interiori che hanno consumato troppa energia a livello inconscio”. L’assunzione di OLIVE permette di riavere a disposizione la giusta quantità e qualità energetica. È sempre utile ribadire che non stiamo parlando di un prodotto allopatico e quindi non ci troviamo di fronte ad un effetto tipo anfetamine. E dunque se la motivazione ad assumere il Fiore non sarà “evolutiva” ma ad esempio è per lavorare 12/14 ore al giorno difficilmente sare- mo soddisfatti dei suoi effetti.
La dove una persona si sottopone ad iperattività facilmente sarà soggetta innanzitutto ad un forte stress che il più delle volte sfocerà in stati ansiosi con la possibilità di cronicizzare l’esaurimento in atto. Questo circolo non virtuoso potrà in ultima istanza portare alla depressione.
Per alcuni studiosi e ricercatori nel campo floriterapeutico OLIVE è collegato al sentimento dell’umiltà. Potrebbe dunque essere questa la lezione da imparare in questo caso? Quando decidiamo di intraprendere moltissimi impegni, effettivamente un retropensiero che ci fa da sfondo potrebbe essere qualcosa del tipo: “posso fare qualsiasi cosa” oppure “sono imbattibile” “ho tantissima energia che posso accettare anche quest’altra proposta”. È una sfida con se stessi, dove spesso si fa finta di non sentire che stiamo andando verso una strada di non ritorno, in cui ci aspetta ad esempio un problema di tipo fisico (guarda caso) che ci impedisce di proseguire nelle nostre mille e una imprese, oppure una persona cara che ci fa notare il poco tempo dedicatole.
Il Fiore con la sua capacità di contattare le nostre istanze più sincere, ci aiuta a prendere coscienza di quanto l’io fisico sia intimamente collegato con gli stati più elevati di coscienza animico-spirituale. Ci fa comprendere, discernere e riconoscere il modo in cui stiamo utilizzando la nostra energia, ed imparare ad utilizzare al meglio le nostre risorse. Una saggezza di tipo pratico-emotivo in cui cambiamo un po’ il punto di vista, scorgendo altre possibilità ad esempio di investimento del nostro tempo.
In alcuni casi, forse anche per com- pensare alcuni tipi di vita improntata al frenetico, sopraggiunge una certa calma che ci porta a decelerare il rit- mo, contattando la necessità di riposo che da qualche parte ci stava chiamando da chissà quanto tempo. Spesso permette di fare il punto sul proprio stile di vita, per correggere, modificare ciò che in questo caso ci consuma energia eccessiva.
Nella descrizione originale del Dottor Bach leggiamo: “per coloro che hanno sofferto molto mentalmente o fisica- mente e sono così esauriti e stanchi che sentono di non essere più in grado di compiere il minimo sforzo. Per loro la vita quotidiana rappresenta una dura fatica priva di ogni piacere”.
Dal punto di vista prettamente transpersonale questa essenza è molto utile in tutte quelle applicazioni locali che interessano il “fortificare”. Si può aggiungere ad altri Fiori per migliorare la circolazione, utile nelle riabilitazioni, per favorire la cicatrizzazione e nei trattamenti estetici.
Nei miei tanti viaggi in Grecia, le coltivazioni di ulivi hanno sempre accompagnato i panorami bellissimi. Mi hanno permesso di godere di ombra e frescura in compagnia delle caprette. Ricordo la pace che emanava una simpatica scena nell’isola di Simi: spiaggia quasi deserta, mare calmo e dai colori cristallini. In contemplazione di questo ben di Dio, scorgo sotto degli ulivi poco sopra di me alla mia sinistra, un gruppo di caprette che se ne stava beatamente a godere dell’ombra di questi imponenti alberi. Ad un tratto, tre di loro completamente a loro agio scendono in spiaggia con una camminata lenta e continua e si sistemano all’ombra di un ombrellone di legno e continuano a contemplare il mare oramai a due passi da loro. Buona suggestione da usare nei momenti in cui ci si sente incastrati nei tanti impegni e si stenta a venirne fuori!
Marco Aurelio scrive:
Alcuni cercano luoghi dove ritirarsi, in campagna, al mare, sui monti, e anche tu sei solito desiderare fortemente tali cose. Ma tutto questo è pura idiozia, quando ti è possibile, in qualsiasi mo- mento tu lo voglia, ritirati in te stesso. In nessun luogo, infatti, né più tranquillo né più calmo che nella sua stessa ani- ma può ritirarsi un uomo, e soprattutto chi ha dentro di se principi tali che, a contemplarli, si sente del tutto a suo agio. E per agio intendo niente altro che ordine interiore. Continuamente, dunque, concediti questo ritiro e rinnovati. Penso che se potessimo ascoltare la voce di OLIVE, questa sarebbe una delle cose che ci vorrebbe sussurare.
Nel Magazine n° 17
Questo articolo è all’interno del Magazine n° 17, chi vuole può scaricarlo gratuitamente in ⇒ PDF.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.