Star of Bethlehem (SBE)
Ornithogalum umbellatum-Latte di gallina. Lo specialista dei traumi
Questa essenza abbraccia tutti coloro che soffrono donando pace e tranquillità, ne ricostituisce il campo vibrazionale sanando le ferite attuali e antiche.
Tra i 38 Fiori di Bach, mi interessa in questo momento porre l’attenzione su SBE perché è l’essenza collegata in senso generale a tutto ciò che riguarda il TRAUMA e il suo trattamento, inteso sia in senso fisico che psichico, gli stati di shock in generale. In particolare è il Fiore delle “ferite psichiche”, adatto alle situazioni che ancora non hanno trovato un superamento, una risoluzione a livello interiore. Questo Fiore, proprio per le sue caratteristiche intrinseche, non si associa a nessun tipo di personalità o tratto psicologico (come è per altri Fiori che fanno parte del sistema Bach) e dunque, ci permette di conoscerlo ed apprezzarlo senza che in noi si affacci il dubbio e/o la tensione nel cercare affinità che ci confermino o escludano la nostra appartenenza a questa tipologia. Semplicemente, parlando di trattamento del trauma ci riguarda tutti! E’ un Fiore con sei petali bianchi che fa parte insieme ad altri quattro, della formula del Rescue Remedy (il rimedio per le emergenze di qualsiasi tipo) proprio per la sua capacità di “lenire i dolori e i dispiaceri” come scrisse il Dott Bach. Studiosi attenti sono arrivati attraverso l’osservazione del Fiore a compararne la forma con la Stella di David: due triangoli sovrapposti, uno che punta verso l’alto ( mondo terreno che si proietta verso dio) e l’altro verso il basso (mondo spirituale rivolto verso la terra). Simboli dell’unione fra cielo e terra. L’equilibrio fra queste due forze, possiamo dire, conduce e mantiene la salute e l’armonia in noi. Qualsiasi sia il trauma che interessa una persona, ne risulterà alterato proprio questo equilibrio, compromettendone la giusta armonia di partenza (cioè pre-trauma) e il normale flusso di energia e di informazioni. Un trauma infatti, potrà riguardare qualsiasi nostro corpo sottile, ma andrà comunque ad interagire con tutto il sistema energetico nel suo insieme. Allo shock inoltre ne consegue una cicatrice, sia essa fisica, psichica, emotiva, spirituale, energetica e questa essenza con la sua intelligenza vibrazionale andrà sul piano in cui c’è effettivamente da riparare qualcosa, spesso senza che la persona interessata arrivi a rendersi conto del gesto riparatore che sta avvenendo. Il più delle volte lavora durante il sonno, facilitata dallo scollegamento della coscienza con lo stato di veglia permettendo così l’accesso ad altri piani di coscienza. SBE ha la capacità di rimettere in forma la matrice originaria, ridando un nuovo ordine ed equilibrio emotivo, sostituendo il vecchio che è stato distrutto e/o deformato proprio dall’evento traumatico. La sua azione disattiva risposte emozionali inadeguate, permettendo l’elaborazione del vissuto traumatico. Questo rimedio fa parte dell’ultima generazione floreale ( gli ultimi 19 Fiori sistematizzati) che Bach stesso definì come i più spiritualizzati di tutto il sistema: “non vi è dubbio che questi nuovi rimedi agiscono su un piano differente rispetto agli altri. Sono più spiritualizzati e ci aiutano a sviluppare e comprendere che il grande essere interiore che abita in tutti noi, ha il potere di vincere tutte le paure, tutte le difficoltà, tutte le malattie”. Assumendo SBE le nostre istanze un po sperse, disgregate vengono ricollegate fra loro, rimesse insieme in “bella forma”. Penso al gioco che molti di noi (io per prima) si sono divertiti tante volte a svolgere: quello di unire con una matita, i puntini seguendone la progressione numerica per scoprire quale forma, immagine era celata. E così una serie di punti senza senso diventava una forma riconoscibile e conosciuta. Potremmo fare un parallelo tra la matita e il nostro SBE che sapientemente riconnette tutti i puntini, ovvero le nostre istanze divise, frammentate per far emergere delle forme che abbiano un senso, un significato. E sappiamo che dare senso e significato a ciò che incontriamo, che viviamo, che ci capita ci mantiene in salute. L’aiuto di questo rimedio può in alcuni casi ricanalizzare informazioni che a causa del trauma si erano bloccate. Si può dunque riaffacciare un talento dimenticato o una capacità, una attitudine addirittura sconosciuta fino a quel momento. Questo perché non dobbiamo pensare all’evento traumatico solo recente e/o cosciente , ma può trattarsi di un evento risalente a molto tempo prima, che la nostra coscienza non ha registrato o ha rimosso dal suo piano, o addirittura risalente a vite precedenti, ma che produce comunque i suoi dannosi effetti nel qui e ora. SBE, è importante dire che si collega al termine resistenza, concetto chiave proprio per spiegare l’azione di questo Fiore: perché ci sia uno shock ci deve essere una qualche resistenza di tipo fisico, emotivo, mentale, animico…resistenza che creerà un blocco, una cicatrice, una ischemia, bloccando il contatto del nostro insieme, quella continua connessione fra le nostre diverse parti e istanze che normalmente sono in comunicazione fra di loro simultaneamente. Complementare alla resistenza c’è la proprietà della flessibilità donata dal Fiore, che dunque ci può proteggere, salvaguardare proprio dai possibili traumi. Essere più flessibili in generale nelle cose della nostra vita è una qualità preziosissima e perciò facciamoci aiutare da questa essenza! Per spiegare meglio perché ho deciso di parlare di questo rimedio mi scuserete se accenno solo per qualche riga alla forte necessità del potere “riparatore” di SBE in tanti scenari che conosciamo attraverso i vari mezzi di informazione o che ci possono riguardare direttamente: guerre, catastrofi naturali, perdite di persone o animali a noi cari, problemi economici o di lavoro ( ad es. il burn out), bullismo, rapporti interpersonali molto conflittuali, gravi malattie, violenze fisiche o psichiche, sentimenti di odio, fobie, traumi prenatali, stress post-traumatico, paure…Bach scrive di SBE: “ per coloro che sono esposti a una grande tensione, o vivono in condizioni che per un certo tempo li rendono molto infelici. In questa categoria rientra chi riceve una brutta notizia, subisce la perdita di una persona cara, vive lo spavento che segue un incidente, e così via. Questo rimedio dà sollievo anche a chi rifiuta a lungo di lasciarsi consolare”. Proprio perché ha uno spettro molto ampio di azione, la sua assunzione deve essere affiancata da altri Fiori che si occupano anche essi di risoluzione del trauma circoscrivendone e specificandone il modello da correggere. A livello transpersonale ha un eccellente effetto cicatrizzante, analgesico, antinfiammatorio, utile ad esempio nelle fratture, postumi traumatologici e nei trattamenti riabilitativi. Per quanto mi concerne, nel mio lavoro di fisioterapista è tra i Fiori sempre presenti nelle creme o oli che preparo per trattare le cicatrici, dopo interventi per l’impianto di protesi articolari o di riduzione di fratture. Cinque anni prima che Bach “scoprisse” questa preziosa essenza nel suo libro “Guarisci te stesso” scriveva: “La conquista finale di tutto si potrà raggiungere solo attraverso l’amore e la bontà e, quando avremo sviluppato pienamente queste due qualità, niente ci potrà più ferire, perché sentiremo sempre compassione, non offriremo più nessuna resistenza, poiché -ripetiamolo- per la stessa legge di causa/effetto è la resistenza ciò che ci fa male”. Leggendo già queste poche righe che il Dott Bach ci ha lasciato, ho la forte sensazione che il suo disegno di Vita, di Ricerca, l’avesse molto chiaro, ben delineato, i “puntini” della sua figura li avesse uniti da molto tempo. Questo a me lascia un senso di fiducia nei confronti dell’universo che mi da pace e serenità.
Questo articolo è estratto dal Magazine di gennaio 2020, è possibile scaricare il Pdf gratuitamente.
Grazie!
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