Alla scoperta di un’occasione per entrare in relazione col mondo e avvicinarsi straordinariamente al cielo
IERI
Le mani rappresentano una parte della nostra evoluzione, sono l’essenza della libertà e il primo utensile dell’uomo che, attraverso i gesti, riusciva a comunicare. A loro vengono assegnati compiti e aspetti specifici della vita, sono di solito aperte verso il mondo e pronte al contatto, sono lì per maneggiare e il loro raggio di movimento, nell’elemento Aria, è estremamente ampio. Molte delle loro funzioni e attività sono collegate ad altre persone e ai sentimenti, possiamo definirle un prolungamento della mente, come fossero chiavi per il cervello le cui zone corrispondenti si sbloccano e attivano con manovre tattili sulle mani. È proprio per questa stretta relazione, come per i piedi, che attraverso i punti riflessi possiamo arrivare fino agli organi.
Considerando la vastità dell’argomento, è opportuno procedere con piccole tappe informative che consentano di sapere quanto le mani occupino un posto fondamentale nel simbolismo di ogni popolazione, antica e moderna. In Africa presso gli Yukun, una tribù pigmea, è stato lo schiocco di dita a creare il mondo e in America per i pellerossa del nord della California, Dio ha generato l’Universo con un battito di mani. Anche per noi la gestualità ha dei collegamenti col Creatore, lo dimostrano i vari affreschi che riempiono le nostre chiese e la creazione di Adamo, dipinta da Michelangelo nella Cappella Sistina, ne è un valido esempio. In Giappone le mani vengono usate come armi nelle varie discipline (judo e karate), ma sono anche espressione di armonia (cerimonia del tè, ikebana, origami). Per l’India le mani si collegano direttamente alle divinità, lo vediamo nella danza dove, poste in preghiera, rappresentano le due metà del dio Shiva: la destra la parte maschile, la sinistra quella femminile. Nell’Ajurveda, ovvero Scienza della vita e arte di cura indiana, nelle mani sono impressi i punti marma collegati a vasi, muscoli, tendini e sulle dita i riferimenti ai 5 elementi; esistono inoltre delle posizioni delle mani, le mudra, usati a scopi simbolici e curativi.
In Astrologia sulla mano sono riprodotte le mappe dei pianeti e per la Chiromanzia le linee
e le rughe, distribuite sulla loro superficie, rivelano l’esistenza e il destino dell’uomo. Un aspetto particolare è dato dal concetto che nella tradizione cinese considera la mano, per la sua forma, di appartenenza planetaria. Nelle dita è rappresentato il succedersi delle stagioni: indice e anulare sono della stessa lunghezza e a loro sono attribuiti gli equinozi (21 marzo-prima- vera, 23 settembre-autunno), al medio più lungo, il solstizio estivo (21/giugno), mignolo più corto, solstizio invernale (22 dicembre). Il pollice si oppone ed è in contatto con tutte le altre dita e dà forma alla trasformazione annuale, segnala la ciclicità, la rotazione e rivoluzione terrestre.
I saggi orientali e i medici cinesi affermano che corpo, mente e anima sono contenuti sulla punta di ogni dito; le mani che si giungono si completano in Yin e Yang, un principio base per l’agopuntura e l’acupressione che, nella mano, trova l’accesso ai punti di partenza e di arrivo di 6 Meridiani di organi da poter stimolare, offrendo un’ottima possibilità d’intervento per correggere eventuali disordini interni al corpo.
Fin dai tempi più antichi, a scopo terapeutico e meditativo, vengono usate le sfere qi gong che si fanno roteare sul palmo della mano. Questo movimento, effettuato con l’aiuto delle dita, esercita un micromassaggio che mantiene l’elasticità delle articolazioni, risultando utilissimo in caso di tremori, artrite reumatoide, tunnel carpale. Sono così importanti le mani, per questo popolo, che le hanno trasformate in attori per le rap- presentazioni teatrali di ombre cinesi.
La mano permette di accedere al suo massaggio facilmente, si possono trattare ovunque, nelle pause lavoro, nell’attesa di qualche appuntamento, nei momenti di difficoltà e quando ne abbiamo voglia. Esiste, per esempio, un esercizio che sfrutta la relazione tra le mani e il collo, in quanto, attraverso la fo- ramina vertebrale, i nervi corrono nelle braccia, nelle mani e nelle dita ed eseguendo appropriati movimenti, si raggiunge una flessibilità che aiuta in caso di rigidità del tratto cervicale. Allargare le dita attiva, inoltre, un riflesso sulle vertebre toraci- che tanto da distendere le costole, aumentandone la capacità polmonare.
Nell’invecchiamento alla difficoltà di apertura delle dita, corrisponde una difficoltà inspiratoria che provoca tensione a livello cardiaco. Una grande esperta nel campo della terapia respiratoria, Ilse Middendorf, ha dimostrato che, premendo i polpastrelli tra di loro, si può stabilire una relazione diretta tra le singole dita e le zone aeree dei polmoni, arrivando a percepire un ampliamento del respiro in tutto il tronco. Inoltre sui polpastrelli sono collegate zone del cervello, per questo molti centri che si occupano di problemi cognitivi dei bambini, dislessia compresa, ne attivano le onde di trasmissione cerebrale, usando la percussione sui tamburi. Completo ricordando che per i non vedenti le mani sono i loro occhi e per chi non sente, le loro parole.
OGGI
Quella descritta è l’introduzione, da me presentata, a un incontro dedicato all’autotrattamento della mano. È stata un’occasione per focalizzare l’attenzione sul ruolo che le mani hanno nella nostra esistenza e provare a indirizzare i partecipanti, verso una maggiore consapevolezza tattile. Chi suona la campana tibetana è avvantaggiato, utilizza le mani per sostenerla e farla suonare, due modi diversi per collegarsi e stimolare gli emisferi cerebrali irradiando “luce” in tutto il corpo. Dando spazio all’osservazione e utilizzando un movimento al rallentatore, propongo un semplice esercizio finalizzato a stabilire il contatto consapevole:
– appoggio la campana sul palmo della mano a dita ben distese, il freddo del metallo comunica: io sono qui;
– rilasso le dita e, partendo dalla base, lentamente le avvicino a coppa sul bordo inferiore della campana: mi sento accolta; – l’altra mano si occupa del batacchio che, impugnato come una penna, si accinge a scrivere una melodia.
Dalla rotazione scaturisce la vibrazione sonora che avvolge le due parti, il maschile e il femminile si completano in un’esperienza sensoriale in cui il cuore si espande.
DOMANI
La fiducia e l’ottimismo sono le mie secolari amiche e loro mi consigliano di continuare a preparare le basi a nuovi in- contri. Il nostro appuntamento, per la settimana benessere a Lampedusa, non è mai scaduto e con questo articolo spero di aver suscitato la curiosità di chi legge, invogliandolo a parteciparvi nel 2021. Sarà sicuramente un’occasione per provare di presenza l’autotrattamento della mano coadiuvato dalle campane tibetane, lo strumento magico che aiuterà tutti ad affrontare le attuali difficoltà, con maggiore forza ed energia.
SCRUB MANI DI FATA
– Mescolare qualche goccia di olio di germe di grano in 1 cucchiaio di farina di mandorle o di cocco;
– impastare le mani con il prepara- to per qualche minuto;
– lasciare asciugare e togliere con un panno umido.
MANI SCREPOLATE E ARROSSATE
– Mescolare in 40 ml di aloe vera: • 5 gocce di O.E. di Tea Tree;
• 5 gocce di O:E: di Lavanda;
• 3 gocce di estratto semi di pompelmo;
• 3 cucchiai di olio di jojoba.
– Applicare sulle mani, con un massaggio, la sera prima di coricarsi.
Magazine n° 9
Questo articolo è parte integrante del Magazine n°9. Come ogni volta è possibile leggerlo in forma gratuita: ⇒ SCARICA IL PDF
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