Ascoltiamo con tutto il corpo
L’esperienze
Facendo esperienza con il massaggio sonoro, con le delicate e potenti vibrazioni delle campane tibetane è facile accorgersi che ascoltiamo con tutto il corpo. Alcune persone hanno il cuore molto sensibile, aperto alle vibrazioni sottili. La capacità di ascoltare è un dono, o un’attitudine che si può ricercare e allenare con pazienza. In un nostro libro di riferimento abbiamo riportato le esemplari parole di Juddu Krisnamurti, ci aprono la strada in questa direzione:
Ascoltate e mantenete lo spazio tra l’osservatore e la cosa osservata. Se mantenete completamente vuoto questo spazio, non c’è né osservatore né cosa osservata; c’è soltanto movimento.
L’ascolto e il silenzio
Queste parole sono un prezioso stimolo alla presenza, quando suoniamo le campane cerchiamo di ascoltare l’eco del vuoto, cercando il silenzio. Alfred Tomatis ci ricorda che:
L’essere umano è un’antenna tesa all’ascolto dell’universo…
E allora cerchiamo il coraggio per non fermarci al nostro piccolo conosciuto, apriamoci all’ascolto dell’altro, cerchiamo costantemente la sintonia, sondiamo tutte le frequenze della nostra mente. L’antica tradizione cinese ha studiato in modo approfondito le relazioni tra le emanazioni del cuore, la voce e gli stati d’animo:
Tutte le arie musicali hanno origine nel cuore dell’uomo e i sentimenti vengono eccitati dalle cose esterne… quando un sentimento nasce in presenza di un oggetto, si traduce attraverso il suono della voce…se il cuore prova una gioia, il suono nasce improvviso e si diffonde lontano…quando il cuore prova un sentimento di affetto, il suono è dolce e soffice…
Il cuore
Ho cercato, senza poterti trovare; dall’alto del minareto Ti ho chiamato ad alta voce; al sorgere e la tramonto del sole ho suonato la campana nel tempio; invano mi sono immerso nelle acque del Gange; deluso me ne sono tornato dalla Caaba; Ti ho cercato sulla terra, Ti ho cercato nel cielo, mio Amato, ma alla fine Ti ho trovato nascosto come perla nella conchiglia del mio cuore.
Hazrat Inayat Kanh
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