Un caso pratico trattato in maniera integrata
I fiori di Bach
Mi piace la visione trascendentale dell’essere umano che aveva il Dott Bach, e mi fa sentire bene l’idea che il nostro passaggio nell’esistenza terrena, contempli, sempre secondo lui, l’obiettivo di ottenere conoscenza e fare esperienza, allo scopo di sviluppare le qualità o virtù di cui siamo carenti, per far proseguire verso la perfezione la nostra anima. Potrebbe sembrare un obiettivo inarrivabile o di troppe pretese, ma perché non pensare in grande? In fondo stiamo parlando del raggiungimento di qualità quali il perdono, la compassione, l’affabilità, la pace, l’amore, la tolleranza, la forza, la saggezza, la fermezza, l’allegria, la comprensione e il coraggio. In questo numero voglio presentare un lavoro svolto a sostegno di una persona, in cui partendo dall’approccio floriterapico, ho via via integrato il trattamento con il massaggio sonoro con le campane tibetane e successivamente il lavoro di vocalità.
La saggezza dei fiori di Bach
E’ una donna di circa 60 anni che già da diverso tempo per i suoi stati di ansia e tratti di angoscia le era stato prescritto il Lexotan che prendeva regolarmente. Mi contatta perché vuole lasciare questo farmaco ed affidarsi alla saggezza dei Fiori di Bach. Il lavoro è iniziato nel gennaio del 2020 con un colloquio in cui sono stati trattati temi importanti: il non sentirsi all’altezza delle altre persone e quindi la difficoltà ad incontrare l’altro, l’insicurezza nelle decisioni, cioè cosa devo fare e cosa non fare; un senso di colpa vissuto soprattutto all’interno dei rapporti famigliari. lI cercare di evitare le situazioni conflittuali per non aumentare i suoi stati di ansia. La mia classica domanda in questi casi è: cosa vuoi ottenere dai Fiori?
Larch
La risposta altrettanto diretta: arrivare a sentirsi più sicura di sé stessa, diminuire gli sbalzi di umore, raggiungere un sufficiente livello di tranquillità e serenità. Da questo primo colloquio individuo il Fiore che si ripeterà per tutte le prescrizioni: LARCH. Larch è la credenza distorta di inferiorità e inadeguatezza, mancanza di fiducia in sé stessi. Anticipazione e paura del fallimento. Avvilimento, frustrazione. Senso di incapacità, sottovalutazione e negatività. Insieme a Larch ovviamente altri Fiori per completare la formula e sostenere la persona nel suo percorso. Questo Fiore è considerato il “rigeneratore della nostra sicurezza interiore”. Come da manuale, l’incontro successivo sarà dopo circa tre settimane, in cui riferisce di sentirsi più carica energetica- mente. Affronta meglio le situazioni che gli si presentano, più tranquilla nell’in- contro con gli altri.
Il massaggio con le campane
Proseguiamo e d’accordo con la Dottoressa di base diminuisce le gocce di Lexotan verso i primi di marzo. In questa fase comincio ad introdurre il massaggio con le campane tibetane per rinforzare lo stato energetico e un certo grado di buonumore che sentiva rinascere. Tra i tantissimi effetti di questo massaggio infatti c’è sicuramente il rilascio delle endorfine e lo scorrere di un benessere che perdura anche nei giorni a seguire. In particolare ho scelto per i primi trattamenti il protocollo del diaframma, perché molto collegato allo scioglimento, alleggerimento degli stati di ansia. In un secondo momento ho abbinato a questo un altro protocollo, il veliero, per lavorare sul suo radicamento, nel senso di forza “ancestrale”, la forza della terra che nutre e sostiene. Con i massaggi otteniamo anche un miglioramento del suo mal di schiena e anche se non era quello l’obiettivo aggiungiamo punti allo stato di benessere. Intanto viene lasciato completamente il Lexotan (ma non lo diciamo alle case farmaceutiche)!
Negli incontri a seguire, dobbiamo affrontare i risvegli notturni accompagnati da ansia, sogni con vissuto difficile, legati al passato e in particolare ad una figura famigliare. Continua il suo miglioramento e riferisce di sentirsi più sicura di sé stessa, affronta le situazioni conflittuali e nell’insieme sta meglio.
Il virus
Successivamente ci si trova a dover gestire tutto il periodo legato al virus sars cov 2, alle restrizioni negli spostamenti e alla paura della malattia e del contagio. Il pomeriggio è il momento più difficile, ma forte di ciò che ha maturato come forza interiore, la usa per cercare di mantenere uno stato sufficiente di serenità e “prendere le cose con più leggerezza”. Il periodo non è facile per la maggior parte delle persone e per lei in particolare, alcuni aspetti sembrano ripresentarsi anche accompagnati da sintomatologia fisica. Con appuntamenti telefonici continuiamo nella convinzione che siamo sulla strada giusta. Ma soprattutto è consapevole che questi momenti possono essere utili per rinforzare sé stessa.
Tirare fuori la voce
La formula viene via via modificata ma Larch rimane. Quando finalmente possiamo rincontrarci di persona, riprendiamo anche i massaggi e introduco la possibilità di fare un lavoro con le vocali che viene accettato. Lo propongo con l’intento di farle tirare fuori un pò di voce, “un po’ di carattere” simbolicamente. In particolare pur lavorando su tutte e cinque le vocali le consiglio di insistere con la E per mitigare alcuni momenti ansiosi in cui sente la gola chiudersi. Lo iniziamo insieme per apprendere la tecnica molto semplice e per sostenerla nella emissione vocalica. Il lavoro con la voce è molto curativo per la nostra esperienza, e chi ci segue sa già che in altri articoli abbiamo approfondito il tema. In particolare fatto insieme ad un’altra persona o meglio ancora in gruppo è un sostegno psico- logico importantissimo. Avere qualcuno che intona la tua stessa nota è benefico. Il fatto di venir “riconosciuto” e sostenuto aumenta il livello di autostima.
Il sonno è migliorato
A fine maggio sta meglio, il sonno è migliorato, ha meno risvegli notturni che quando avvengono, non sono accompagnati da ansia ma gestiti più serenamente. Approfondisco con la descrizione originale di Bach l’essenza protagonista di questo percorso.
LARCH (Larice comune) “Per coloro che si considerano inferiori e meno capaci degli altri. Si aspettano sempre di fallire e sentono che non raggiungeranno mai il successo, per questo non rischiano, né si sforzano abbastanza per riuscirci”. Larch è il Fiore del “non ci riesco”. La per- sona in questo modo definisce un limite di sicurezza che le permette di diminuire l’incontro eventuale con situazioni che le procurerebbero incertezza ed ansia.
La fiducia in sé stessi
La corretta autovalutazione e la fiducia in sé stessi sono le due competenze dell’intelligenza emozionale trattate da Larch. Con la prima si riconoscono e valutano obiettivamente i personali mezzi e limiti. Implica il rispetto per sé stesso e per gli altri. La seconda competenza è in relazione con lo sviluppo di un forte senso del proprio valore, includendo la convinzione di poter implementare le risorse utili a migliorare o risolvere una situazione. Possiamo inoltre affermare attraverso le parole di Chancellor che “il tipo Larch è bravo e capace come chiunque altro, e spesso superiore”. Anche la Scheffer dice che “la maggior parte di loro non solo è capace come gli altri, ma molto di più”. E ancora secondo la Scheffer la personalità Larch si è aggrappata eccessivamente ad esperienze negative del passato, piuttosto che farsi guidare con fiducia dal suo Io superiore, consapevole che i successi e i fallimenti sono preziosi allo stesso modo.
Farsi guidare
Farsi guidare da questa essenza ha permesso alla mia cliente di fare esperienza per volgere al positivo gli aspetti più difficili e trasformarli a proprio vantaggio. Un’altra essenza che è stata quasi sempre presente nella formula è GENTIAN.
La descrizione del dott. Bach
La descrizione originale di Bach: “per coloro che si perdono facilmente d’animo. Possono anche migliorare progressiva- mente nella malattia o negli affari, ma il minimo ostacolo o ritardo genera in loro titubanza e li demoralizza rapidamente”. Gentian e Larch lavorano insieme per chi ha una bassa tolleranza alla frustrazione, un’autostima bassa e abbandona le sue imprese al minimo contrattempo. Gentian aiuta nelle situazioni di sconforto, per consolidare i miglioramenti ottenuti e per intervenire sul suo sistema di convinzioni configurato per lo più da pessimismo e fatalismo.
L’integrazione
L’integrazione di queste tecniche la ritengo meritevole di essere riproposta per continuare a sperimentarne gli effetti che naturalmente saranno sempre diversi e specifici per la situazione che andremo ad incontrare. Il percorso continua, e per chi come la mia cliente ha trovato dei buoni alleati lungo questa esperienza che è la vita terrena, è solo proseguendo che si possono affinare sempre meglio le proprie qualità.
E’ nel Magazine n° 11
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